Città d'arte, grandi attrattori per gli investimenti alberghieri
Dalla fotografia del mercato alberghiero italiano emerge il grande successo delle città d'arte italiane. Ecco i trend di investimento del settore
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Secondo i risultati dell’EY Italy Hotel investment report 2021, che fotografa le performance annuale del mercato alberghiero italiano e traccia il trend degli investimenti nel settore, nonostante gli anni della pandemia da Covid-19, il mercato italiano degli investimenti alberghieri conferma la propria crescita e solidità segnando nel 2021 un rimbalzo del +92%, con un volume totale di 2,1 miliardi di euro, 57 transazioni e quasi 12.000 camere passate di mano lo scorso anno. Dopo un 2019 da record e un 2020 impattato fortemente dalla pandemia Covid-19, il mercato italiano degli investimenti alberghieri ha pertanto recuperato toccando livelli superiori alla media decennale.
Le città dei primi 4 mercati di riferimento, ovvero Venezia, Roma, Milano e Firenze, hanno rappresentato il 52% degli investimenti totali (in linea con il 2019) confermando il focus degli investitori su specifiche destinazioni chiave. Venezia si conferma la città più costosa d'Italia in termini di prezzo per camera. Venezia e Roma raggiungono congiuntamente il primato nel 2021 come destinazioni più attraenti registrando 326 milioni di euro in volume (16%), seguite da Milano (14%) e Firenze (4%).
Le città secondarie registrano un limitato interesse degli investitori rappresentando il 4% del volume totale e una dimensione media della singola transazione inferiore ai 10 milioni di euro. Per la prima volta, i resort hanno rappresentato la quota maggiore (43% del volume totale), spinti da acquisizioni di portafoglio, così come dalla vendita di asset di prima qualità in destinazioni turistiche chiave come Cortina (Radisson Savoia, Hotel Cristallo), Costa Smeralda (Hotel Ginestre, Hotel Palme, 7Pines Resort) e laghi italiani (Britannia Lake Como, Lefay Lake Garda).
Gli investitori continuano a concentrarsi sul mercato delle 5* e del lusso che rappresenta quasi il 40% del volume totale degli investimenti mentre il segmento dei 4* è stato guidato dalle acquisizioni di portafoglio.
Gli investitori internazionali stanno continuando a perseguire opportunità nel mercato italiano e una quantità significativa di liquidità sembra pronta ad essere investita nel 2022 sia in opportunità core che value add. Si prevede che gli investitori istituzionali e core aumentino i loro investimenti nel 2022 non appena le performance operative si stabilizzeranno.
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