Dop Economy: focus su Veneto, Lombardia e Piemonte
Il Rapporto Ismea-Qualivita ci offre i dati delle regioni a maggior valore nella Dop Economy: il Veneto si conferma leader, seguono Lombardia e Piemonte.
Il Rapporto Ismea-Qualivita 2023 sulla Dop economy italiana descrive un comparto in crescita che vale 20,2 miliardi di euro a livello nazionale grazie al contributo delle filiere agroalimentari e vitivinicole DOP IGP del Paese.
Dopo aver pubblicato i dati del rapporto in riferimento alla situazione nazionale (leggi il nostro articolo: La Dop economy italiana vale oltre 20 miliardi! Il XXI Rapporto Ismea-Qualivita), e avere analizzato l'impatto della Dop economy sui territori e le filiere (puoi approfondire qui: Dop economy: l'impatto economico di DOP e IGP su territori e filiere), pubblichiamo oggi un focus dedicato a tra fra le regioni a maggiore "vocazione dop".
In questo articolo parleremo del Veneto, prima regione nella classifica della Dop economy italiana con 4,84 miliardi di euro di valore generato in cui il comparto Dop IGP pesa il 42% sul settore; parleremo poi della Lombardia, regione con la crescita più alta in Italia nel 2022 (+14,6%), è al terzo posto per valore economico Dop IGP; infine analizzeremo la situazione in Piemonte, quarta regione per valore Dop IGP nel 2022 con 1,7 miliardi di euro, che cresce del +9,3% grazie al lavoro di quasi 13mila operatori.
Il Veneto si conferma leader della Dop economy italiana.
Il Veneto si conferma prima regione in Italia per impatto economico del settore IG con un valore pari a 4.836 milioni di euro nel 2022 generato dalle 89 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio. La Dop economy del Veneto cresce del +5,8% sul 2021 e ha un peso del 42% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 26.067 operatori coordinati da 44 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Le prime province per impatto economico sono Treviso (2.185 mln €) e Verona (1.468 mln €), seguite da Vicenza (507 mln €), Padova (323 mln €), Venezia (311 mln €), Belluno (35 mln €) e Rovigo (7 mln €). La filiera che apporta il contributo maggiore in termini economici è il vino, seguita dai formaggi e a seguire i prodotti a base di carne e gli ortofrutticoli.
Comparto vino.
Il comparto vino ha un valore alla produzione di 4.355 milioni di euro nel 2022 (+5,2% rispetto al 2021) generato da 53 filiere certificate. La regione è 1° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 22.429 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Prosecco DOP, il Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP, l’Amarone della Valpolicella DOP, il Delle Venezie DOP e il Valpolicella Ripasso DOP.
Comparto cibo.
Il comparto cibo ha un valore alla produzione di 481 milioni di euro nel 2022 (+11% rispetto al 2021) generato da 36 filiere certificate. La regione è 4° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 3.638 operatori. Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico in regione sono il Grana Padano DOP e l’Asiago DOP, seguite dal Montasio DOP, il Piave DOP, il Provolone Valpadana DOP e il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP.
Lombardia, la Dop economy vale 2,5 miliardi di euro.
La Lombardia si conferma terza regione in Italia per impatto economico del settore IG con un valore pari a 2.494 milioni di euro nel 2022 generato dalle 75 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio.
Nel 2022 la Lombardia è la regione cresciuta di più a livello nazionale facendo segnare un aumento del +14,6% sul 2021. La Dop economy regionale raggiunge così un peso del 16% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 8.694 operatori coordinati da 40 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Le prime province per impatto economico sono Brescia (878 mln €) e Mantova (586 mln €), seguite da Sondrio (291 mln €), Cremona (282 mln €), Pavia (157 mln €), Lodi (100 mln €), Bergamo (76 mln €), Milano (69 mln €), Lecco (22 mln €), Como (19 mln €), Monza e Brianza (7 mln €) e Varese (6 mln €). La filiera che apporta il contributo maggiore in termini economici è quella dei formaggi (66%), seguita dal vino (20%), i prodotti a base di carne (14%) e gli ortofrutticoli (0,6%).
Comparto cibo.
Il comparto cibo ha un valore alla produzione di 1.996 milioni di euro nel 2022 (+13,8% rispetto al 2021) generato da 34 filiere certificate. La regione è 2° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 5.045 operatori. La denominazione che partecipa maggiormente al valore economico in regione è il Grana Padano DOP, seguita da Bresaola della Valtellina IGP, Parmigiano Reggiano DOP, Gorgonzola DOP, Mortadella Bologna IGP, Taleggio DOP e Provolone Valpadana DOP.
Comparto vino.
Il comparto vino ha un valore alla produzione di 498 milioni di euro nel 2022 (+18,1% rispetto al 2021) generato da 41 filiere certificate. La regione è 8° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 3.649 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Franciacorta DOP e il Lugana DOP, a cui seguono Provincia di Pavia IGP, Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP, Oltrepò Pavese DOP, Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese DOP, Valtellina Superiore DOP e Riviera del Garda Classico DOP.
Piemonte, le DOP IGP valgono 1,7 miliardi di euro.
Il Piemonte si conferma quarta regione in Italia per impatto economico del settore IG con un valore pari a 1.716 milioni di euro nel 2022 generato dalle 84 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio. La Dop economy del Piemonte cresce del +9,3% sul 2021 e ha un peso del 21% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 12.871 operatori coordinati da 31 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. La prima provincia per impatto economico è Cuneo (979 mln €), seconda Asti (348 mln €), terza Alessandria (239 mln €); seguono Novara (104 mln €), Verbano-Cusio-Ossola (17 mln €), Torino (13 mln €), Vercelli (12 mln €) e Biella (4 mln €). La filiera che apporta il contributo maggiore in termini economici è quella del vino (79%), seguita da formaggi (17%), ortofrutticoli (3%) e prodotti a base di carne (0,2%).
Comparto vino.
Il comparto vino ha un valore alla produzione di 1.362 milioni di euro nel 2022 (+10,2% rispetto al 2021) generato da 60 filiere certificate. La regione è 2° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 8.899 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono l’Asti DOP e il Barolo DOP, seguite dal Langhe DOP, il Gavi DOP, il Piemonte DOP, la Barbera d’Alba DOP, la Barbera d’Asti DOP, il Barbaresco DOP e il Roero DOP.
Comparto cibo.
Il comparto cibo ha un valore alla produzione di 354 milioni di euro nel 2022 (+5,8% rispetto al 2021) generato da 24 filiere certificate. La regione è 7° in Italia per valore economico creato e il comparto coinvolge 3.972 operatori. La denominazione che partecipa maggiormente al valore economico in regione è il Gorgonzola DOP a cui seguono la Nocciola del Piemonte IGP, il Grana Padano DOP, la Toma Piemontese DOP, il Raschera DOP, il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, il Bra DOP e il Castelmagno DOP.
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