Consorzio Asolo Prosecco: il nuovo programma per il coinvolgimento di tutta la filiera

Gli obiettivi di Michele Noal: fare squadra con il Sistema Prosecco, coinvolgere tutti gli attori della filiera vitivinicola e gli enti del territorio

7 Giu 2024 - 15:05
Consorzio Asolo Prosecco: il nuovo programma per il coinvolgimento di tutta la filiera
Michele Noal, presidente del Consorzio Asolo Prosecco

​Coinvolgere tutta la filiera, dalle piccole aziende ai grandi player, fare squadra con le altre denominazioni del Sistema Prosecco e costruire delle relazioni solide con gli attori del territorio: è questo l’obiettivo del programma di Michele Noal, presidente del Consorzio Asolo Prosecco dallo scorso 30 maggio. Il Consiglio d’Amministrazione uscito dall’Assemblea dei Soci dello scorso 21 maggio lo ha eletto all’unanimità; i vicepresidenti sono invece Claudio Galosi e Salvatore Feletti. Si prospetta quindi un mandato all’insegna del dialogo, dove possano avere voce tutte le componenti del territorio.

Nella mia esperienza come amministratore ho sempre lavorato per mettere in contatto le persone, per cui il mio obiettivo come presidente è dare vita a un confronto costruttivo tra le parti coinvolte - spiega Noal -. Sia le grandi aziende che i piccoli produttori devono sentirsi rappresentati dal Consorzio ed è evidente che gli uni hanno bisogno degli altri: i grandi marchi aprono i mercati dove i piccoli possono inserirsi, molto spesso con prodotti di alta qualità in grado di attirare l'interesse della critica. Il territorio di Asolo e del Montello, inoltre, gode di un patrimonio viticolo di particolare pregio, grazie alla presenza di vitigni autoctoni come ad esempio la recantina: un'eccellenza che merita certamente di essere valorizzata”.

Noal intende coinvolgere non soltanto gli attori della filiera, ma anche le amministrazioni locali e gli enti del territorio: “Tessere delle relazioni costruttive con tutte le parti è fondamentale per un’azione coordinata di promozione: l’area asolana è inserita nella Lista delle Riserva della Biosfera secondo il programma dell’UNESCO MaB (Man and Biosphere), e assieme ad altre realtà come la Strada del Vino di Asolo e del Montello e il Consorzio Bosco del Montello, è nostro dovere valorizzare il meraviglioso paesaggio che ci circonda. Proprio in quest’ottica è fondamentale ascoltare e interagire con le amministrazioni locali non soltanto sul turismo, ma anche su temi legati alla tutela di questi luoghi."

Michele Noal è alla guida di una denominazione in continua crescita, l’Asolo Prosecco ha infatti già registrato nei primi mesi del 2024 un +15,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: “La vera sfida a cui è chiamato un Consorzio di tutela - continua il presidente - ​ è quella della stabilità: tanto più l'imprenditore vitivinicolo può contare su certezze, tanto meglio potrà muoversi sui mercati, e creare valore da redistribuire su tutto il territorio. È nostra intenzione, dunque, utilizzare tutti gli strumenti per evitare fluttuazioni nei prezzi e assicurare le migliori condizioni per le imprese”.

Nei confronti delle altre denominazioni del Prosecco, Noal intende riaprire un dialogo collaborativo per creare sinergia e coordinare le azioni volte alla valorizzazione delle tre aree: “Il Sistema Prosecco deve recuperare la sua vocazione di volano promozionale, senza dimenticare i compiti istituzionali legati alla tutela che la normativa ci affida. Non è solo una questione di ottimizzazione di risorse, ma è il consumatore a chiederlo: è opportuno quindi lanciare un messaggio chiaro e univoco, anche nella presenza delle più importanti fiere di settore, pur nel rispetto delle specificità. Il nostro Consorzio può avere un ruolo da attore principale nel variegato mondo del Prosecco portando in dote un patrimonio unico, il cui mosaico si compone di biodiversità, di un panorama artistico e culturale dagli echi internazionali e paesaggi di rara bellezza”.

Una grande novità è rappresentata, inoltre, dal progetto che vede la costituzione di tre commissioni dedicate rispettivamente alla promozione, al settore agronomico – per affrontare le questioni sanitarie – e ai temi tecnici agronomici, per regolare i nuovi impianti e le rese. Le commissioni potranno essere composte da membri del Consiglio di Amministrazione, aperte ai soci interessati a partecipare, e da tecnici di associazioni di categoria.

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