Crisi del costo della vita in Italia: come cambiano le abitudini nel fuori casa. L'indagine CGA by NIQ
L'indagine CGA by NielsenIQ analizza le nuove abitudini degli italiani nel fuori casa, alla luce dei cambiamenti nel potere di spesa.

Nonostante un promettente spostamento verso i comportamenti pre-pandemia, la crisi del costo della vita sta colpendo sempre più i consumatori italiani. La ricerca di CGA by NielsenIQ rivela come è probabile che influisca sulle abitudini nel fuori casa e sul comportamento di spesa.
Una potente combinazione di impatti causati dalla pandemia e crisi del costo della vita ha cambiato le abitudini fuori casa dei consumatori italiani e, nonostante i promettenti cambiamenti verso la normalità negli ultimi mesi, le pressioni continueranno per tutto il 2023.
L’ultimo "On Premise User Study" (OPUS) di CGA by NIQ svela gli effetti dell’aumento dei costi sul comportamento e su come i fornitori possono rispondere. Lo studio mostra che quasi due consumatori su tre (62%) hanno registrato aumenti significativi delle spese domestiche, mentre il 52% ora paga di più per mangiare e bere fuori casa. Ciò minaccia inevitabilmente il reddito disponibile di alcune persone e più di un terzo (34%) ora visita meno frequentemente rispetto a tre mesi fa.
Mangiare e bere fuori rimangono le priorità
Nonostante ció, la metà dei consumatori non ha cambiato la sua abitudine nella frequenza dei locali. Un nucleo ristretto del 16% esce a mangiare e bere più spesso, mentre la maggior parte dei consumatori italiani prevede di mantenere (36%) o superare (35%) la spesa attuale per mangiare e bere fuori nei prossimi tre mesi. Questo fa sperare che nei prossimi mesi la spesa e il numero di visitatori non diminuiscano tanto quanto temuto. È incoraggiante vedere che le visite in loco rimangono una priorità. La metà (52%) dei consumatori le vede come un piacere che si possono permettere, mentre lo stesso numero afferma che sono il piacere che attendono di più. Alla domanda sulla spesa in caso di riduzione del reddito disponibile, il 31% dei consumatori ha scelto come priorità assoluta le visite a caffè, bar e ristoranti, rendendole l’attività che le persone desiderano maggiormente proteggere, prima di cose come l’acquisto di abbigliamento (28%) e le vacanze nazionali (21%).