Granlatte al seminario sulla sostenibilità del DG Agri della Commissione Europea: l'OCM applicato anche al settore lattiero-caseario a supporto dei Piani d'Azione per la sostenibilità
Granlatte propone di rafforzare l’OCM per la sostenibilità, condividendo esperienze e azioni intraprese verso 'l'agricoltura sostenibile
Nella giornata di ieri, 15 febbraio ed oggi 16 febbraio Granlatte, la più grande cooperativa italiana di produttori di latte, ha preso parte al seminario tecnico sulla sostenibilità della DG Agri convocato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di discutere con il gruppo di dialogo civile sui piani strategici della PAC e sulle questioni connesse, proponendo di rafforzare l’OCM - Organizzazione Comune dei Mercati Agricoli - per favorirne un diffuso utilizzo nel settore lattiero caseario. La Presidente di Granlatte Simona Caselli ha portato al tavolo l’esperienza sulla sostenibilità fatta finora da Granlatte ed alcune riflessioni in termini di sviluppi politici.
Il workshop era finalizzato a raccogliere esperienze sulle condizioni, i vincoli, gli ostacoli, le opportunità e le esigenze di un'agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale compatibilmente con la produttività e la redditività economica/le condizioni di vita degli agricoltori.
A tal fine tutte le parti interessate sono state invitate anche a esaminare e scambiare informazioni sull'uso del sostegno della PAC e sulla sua complementarietà alle iniziative di mercato per perseguire obiettivi di sostenibilità.
Granlatte, rappresentata dalla Presidente Caselli, nel condividere il proprio percorso verso la sostenibilità, ha evidenziato come esso sia fondamentale per affrontare la crisi climatica e favorire la transizione ecologica rafforzando le aziende agricole associate e consolidando in modo significativo la reputazione del marchio Granarolo.
Il percorso intrapreso dalla filiera Granlatte si è articolato nel corso degli ultimi anni passando da più ambiti.
Il primo ha previsto la creazione di un Comitato Tecnico Scientifico composto dalle Università di Milano, Brescia e Bologna, la verifica delle emissioni di gas serra di un campione rappresentativo di aziende Granlatte, l’estensione del risultato a tutte le aziende agricole Granlatte. Una ricerca ha esaminato la produttività, le prestazioni gestionali e le pratiche agronomiche adottate dalle aziende anche in relazione alla collocazione geografica valutando in parallelo il possibile utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e la gestione e il trattamento delle acque reflue. L'analisi ha portato alla determinazione, nel 2021, di un'impronta di carbonio della filiera pari a 1,50 kg di CO2 eq per kg di latte crudo. Con l’obiettivo di ridurre del 30% tale dato, sono state intraprese varie azioni ed una piattaforma digitale raccoglierà nel giro di qualche mese tutti i dati qualitativi, ambientali e sociali volti a un monitoraggio costante degli indicatori di sostenibilità.
Il secondo passo è stato il raggiungimento della certificazione EPD sul latte crudo. Questo rappresenta un grande risultato per la cooperativa. Molti sono i prodotti Granarolo e Yomo ad aver ottenuto la certificazione EPD nel corso degli ultimi 20 anni, ma in Italia sul latte crudo si tratta della prima certificazione EPD in assoluto. La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) è definita dall'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) 14025 come una dichiarazione di Tipo III che "quantifica le informazioni ambientali sul ciclo di vita di un prodotto per consentire la comparabilità".
Terzo passo è stato il grande risultato raggiunto sul Benessere Animale: il 100% della filiera Granlatte è certificata Classyfarm e Bonlatte. Classyfarm è la certificazione ministeriale e Bonlatte la certificazione proprietaria, definita con un Gruppo Operativo d’Innovazione finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.e da fondi UE, che contempla un significativo numero di indicatori aggiuntivi e fornisce all'allevatore una serie di indicazioni per migliorare nel tempo. Tutti i dati sono inseriti nella piattaforma digitale della cooperativa.
In parallelo sul fronte dell’economia circolare Granlatte ha avviato il Progetto Biometano di filiera che prevede la costruzione di 10 impianti consortili in 3 anni situati in diverse regioni italiane. Essi produrranno 30 milioni di metri cubi all'anno di metano, ovvero l'equivalente di quanto necessario in termini di energia termica negli stabilimenti italiani di Granarolo, 500.000 tonnellate all'anno di fertilizzante naturale (digestato), evitando l'emissione in atmosfera di 60.000 tonnellate di CO2 eq. Ad oggi 5 impianti consortili sono stati avviati: Gran Metano Mantova (formalizzato), Gran Metano Cremona (formalizzato), Gran Metano Brescia (formalizzato), Gran Metano Crema (ufficializzata la partenza a dicembre 2023), Gran Metano Varese (ufficializzata la partenza a dicembre 2023). Tre invece sono gli impianti di filiera proprietari già in funzione.
In termini di biodiversità è stato siglato un accordo con Conapi per la sottoscrizione di un disciplinare di buone pratiche agricole per la salvaguardia degli insetti impollinatori e la collocazione di arnie all’interno degli allevamenti. Attualmente nelle aziende agricole Granlatte sono presenti 350 alveari sparsi in diverse regioni italiane, per un totale di 17.450.000 api. Ne deriva per gli allevatori la possibilità di richiedere finanziamenti nell'ambito dell'Ecoschema 5 della PAC 2023-2027. E da gennaio 2024 Granarolo è la prima azienda con il marchio "ApprovedByConapiBees" presente anche sulla confezione del Latte Biologico Granarolo.
Da ultimo fra le iniziative rivolte a una transizione sostenibile vi è anche la partenza a fine 2023 di un corso di formazione rivolto ai giovani agricoltori soci di Granlatte di età compresa tra i 25 e i 40 anni che mira a fornire strumenti concreti per far crescere le aziende nel segno della sostenibilità misurata, governando l'efficienza tecnica ed economica e promuovendo la condivisione e la capitalizzazione di conoscenze, esperienze e soluzioni.
“Nell'esperienza del Progetto di Sostenibilità Granlatte la cooperativa si è assunta gran parte degli oneri di progettazione, organizzazione, gestione dei dati e predisposizione della piattaforma digitale, con risultati positivi e apprezzati dai soci perchè i singoli allevatori non sarebbero stati in grado di affrontare la complessità di un tale progetto e questo ha come riflesso anche una riduzione degli oneri burocratici”, ha commentato Simona Caselli, Presidente della cooperativa Granlatte. “Tuttavia, l'implementazione e la manutenzione del sistema sono molto impegnative e gli allevatori devono essere sostenuti in questa fase di grandi cambiamenti per le loro aziende, anche in prospettiva dell’entrata in vigore della nuova Direttiva CSRD. La transizione verso modelli sostenibili comporta costi tali che le risorse private dovranno comunque essere affiancate da quelle delle politiche pubbliche, che mantengono un ruolo fondamentale. Data la natura frammentata delle aziende agricole italiane ed europee, un'adeguata diffusione di queste innovazioni in tempi ragionevolmente brevi è possibile solo se affrontate in forma aggregata (cooperative, organizzazioni di produttori, filiere). Uno strumento come l'OCM, applicato anche al settore lattiero-caseario, a supporto dei Piani d'Azione per la Sostenibilità e degli investimenti nella digitalizzazione, nella certificazione e nei sistemi di controllo, sarebbe di aiuto per consentire una efficace transizione ecologica delle nostre filiere. L’OCM potrebbe fornire strumenti utili per favorire l'adozione di buone pratiche innovative, e può essere utilmente affiancato alle misure agro-climatico-ambientali dei PSR (benessere animale, biologico, agroenergia, biodiversità) ed agli eco-schemi della PAC (benessere animale, riduzione dei farmaci, biologico) utili a sostenere gli agricoltori nella fase di transizione”.
Il Gruppo Granlatte Granarolo rappresenta il primo gruppo agroalimentare a capitale italiano e uno dei più importanti operatori dell'industria alimentare in Italia. Il Gruppo Granarolo rappresenta la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori associati in forma cooperativa (Granlatte). Riunisce infatti oltre 500 allevatori produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con 90 mezzi, 520 automezzi per la distribuzione, che movimentano oltre 900 mila tonnellate/anno e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita presso i quali 20 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti Granarolo.
Conta 14 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, 2 siti produttivi in Francia, 3 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda, 1 nel Regno Unito, 1 in Germania e 1 negli Stati Uniti.
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