La Fortezza e la sua linea “Verso” conquistano Vitigno Italia
Dopo il successo di Vinitaly la linea Verso dell’azienda sannita La Fortezza conquista anche Vitigno Italia, Salone dei vini e dei Territori vitivinicoli Italiani del Sud Italia.
Restare fedeli alle radici e al territorio, onorare le origini, per guardare con uno spirito nuovo al futuro: è il messaggio che Enzo Rillo, patron dell’azienda vitivinicola sannita La Fortezza, ha voluto lanciare attraverso la nuova linea “Verso” presentata con grande successo, dopo Vinitaly, anche in occasione dell’ultima edizione di Vitigno Italia.
Quattro vini, un poker di eccellenze non ancora in commercio ma ancora in fase di esclusiva presentazione al mercato, che vogliono rappresentare una nuova direzione, un’inversione di rotta, un cambio di passo per fare la differenza, e che trovano nella più antica tradizione enologica la fonte di ispirazione.
Si ritorna ai blend, che alcuni già definiscono super sanniti, recuperando le antiche pratiche dei contadini che attraverso l’assemblaggio di più uve riuscivano sapientemente a correggere gli effetti del clima sulla vendemmia, per garantire un risultato finale di grande qualità, un correttivo naturale che oggi esprime anche un approccio sostenibile alla viticoltura di cui La Fortezza è da sempre orgogliosamente sostenitrice.
Cosi nascono Suarè, un bianco da uve Fiano, Greco e Aglianico vinificato in bianco, Truman rosso frutto dalla fusione di Aglianico, Piedirosso e Camaiola, e due spumanti metodo classico, Tremièn da uve Fiano, Falanghina e Aglianico vinificato in bianco, e Ussiè, rosè da uve Fiano e Aglianico.
Una novità rispetto alla tendenza ormai diffusa in Campania di dare spazio alla produzione da monovitigno, ma una conferma in termini di predilezione per gli autoctoni, vitigni storici che restano al centro della scena a testimoniare il senso di appartenenza ad una terra di cui si vogliono cogliere le opportunità di crescita e di innovazione senza rinunciare alla continuità con l’antico.
La nuova linea de La Fortezza vuole raccontare tutto questo attraverso il sorso dei quattro blend, espressione dei migliori frutti delle vigne che disegnano il territorio di Torrecuso, sul versante orientale del parco regionale del Taburno-Camposauro, ma anche dando spazio alle parole, partendo dai nomi dei vini in lingua dialettale che ribadiscono il legame forte con la terra d’origine.
E qui il senso della linea “Verso” si allarga e arriva, oltre la direzione, alla poesia, cui si affida il compito di completare le emozioni della degustazione creando un’atmosfera di coinvolgimento e condivisione, dove il vino è espressione dell’anima della terra da cui nasce e il verso è sintesi di verità universali in cui chi legge può riconoscersi.
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