Menu Intel di Unilever: l'AI che legge il futuro della ristorazione
Unilever Food Solutions con Menu Intel, app AI che analizza le tendenze della ristorazione italiana e riduce costi fino al 25% incrociando dati menu e vendite
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE - La rivoluzione digitale arriva anche nel mondo della ristorazione grazie all'intelligenza artificiale. Unilever Food Solution, la divisione dedicata al foodservice della multinazionale inglese, ha sviluppato Menu Intel, un'applicazione innovativa che utilizza l'AI per intercettare le nuove tendenze della ristorazione italiana. Questo strumento rappresenta una svolta per i professionisti del settore, offrendo insights preziosi per anticipare i gusti dei consumatori e ottimizzare i costi operativi.
Come funziona l'intelligenza artificiale di Unilever
Come si può leggere su Il Sole 24 Ore, il sistema sviluppato da Unilever Food Solution si basa su un doppio livello di analisi dei dati. «Prima di tutto analizziamo i menu pubblicati online dai ristoranti: la tipologia delle proposte ci dà un primo indirizzo – spiega Alessandro Alaimo Di Loro, head of country di Unilever Food Solution Italia –. Poi grazie alla collaborazione dei grossisti che riforniscono gli chef otteniamo big data con le indicazioni su ciò che hanno effettivamente venduto ai ristoranti». L'applicazione incrocia quindi le informazioni teoriche dei menu con i dati reali di vendita, creando un quadro completo e attendibile delle tendenze emergenti.
Una prima sperimentazione, che ha coinvolto 1.200 ristoratori, è stata condotta in Trentino Alto Adige e nell'area di Roma e provincia. I risultati hanno evidenziato interessanti differenze regionali: il Trentino Alto Adige si caratterizza per tradizioni enogastronomiche molto forti e radicate, con una ristorazione che punta su un servizio di alta qualità. Roma, invece, caratterizzata da grandi flussi turistici, presenta una proposta maggiormente standardizzata pur mantenendo un buon livello di servizio. Un elemento comune emerso in entrambe le aree è la crescente attenzione alle intolleranze e alle allergie alimentari da parte dei ristoratori.
Le quattro tendenze che cambiano il mercato
Con l'incrocio dei dati raccolti sono emerse non solo le nuove tendenze ma anche le differenze legate alle varie fasce di mercato nelle quali si collocano i ristoranti e alle diverse aree geografiche. L'analisi ha identificato quattro trend principali che stanno influenzando il mercato della ristorazione italiana: la rivisitazione in chiave moderna della grande tradizione gastronomica nazionale, un nuovo slancio dello street food, la resilienza del fine dining e soprattutto la cucina oltrefrontiera. Quest'ultima non rappresenta uno spostamento netto verso il cibo etnico, ma piuttosto una commistione tra tradizioni diverse che crea proposte innovative e accattivanti.
L'iniziativa Future Menus, sempre di Unilever Food Solutions e sviluppata grazie al contributo di 250 chef interni e di oltre 1.100 professionisti della ristorazione, conferma questi trend a livello globale. Il rapporto annuale mostra una rivisitazione della tradizione di cui Europa, Francia e Italia sono portabandiera, affiancata da un interesse sempre più forte per la cucina asiatica e sudamericana. In particolare, la cucina cinese e giapponese si collocano tra le cinque preferite dai consumatori di tutte le fasce d'età, mentre tra i più giovani spicca l'attenzione per la cucina coreana e messicana.
Riduzione dei costi fino al 25%
L'applicazione non si limita a identificare le tendenze, ma ha anche l'obiettivo di razionalizzare e ridurre i costi di produzione in un mondo caratterizzato da margini non molto elevati. «Soprattutto adesso – spiega Alaimo Di Loro – viene preso in considerazione l'intero costo del ciclo produttivo, che non comprende solo quello delle materie prime ma anche quello del lavoro, dei consumi energetici. E ci sono soluzioni con effetti sulla redditività: riducono il tempo di preparazione, quindi il costo della manodopera e dell'energia necessaria». Le soluzioni proposte possono generare un abbattimento dei costi che può raggiungere il 25%, un risultato significativo per un mercato che in Italia, con oltre 380 mila imprese, genera ricavi per 82 miliardi di euro.
Il progetto è destinato a espandersi: dopo la fase sperimentale in Trentino Alto Adige e Roma, è prevista una seconda tappa in Puglia durante l'estate, per preparare il terreno all'estensione del progetto su tutto il territorio nazionale nel 2026. Un'evoluzione che promette di rivoluzionare il modo di fare ristorazione in Italia, fornendo agli operatori del settore strumenti sempre più sofisticati per anticipare i gusti dei consumatori e ottimizzare la gestione aziendale.
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