Nielsen registra i trend di acquisto pre-pasquali: colombe e uova al ribasso

Le vendite della GDO, secondo dat Nielse, continuano a crescere, ma i prodotti della Pasqua fanno registrare un calo: -33,9% le uova e -50,4% le colombe.

15 Apr 2020 - 01:30
Nielsen registra i trend di acquisto pre-pasquali: colombe e uova al ribasso
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento. Durante la settimana tra lunedì 30 marzo e domenica 5 aprile, i dati Nielsen attestano come la crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 delle vendite della Grande Distribuzione Organizzata continui, con un trend in linea con quello della settimana precedente: +2,2% a parità di negozi. Per la terza settimana di fila, è il Nord Est a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +5,9%, seguito subito dal Sud (+5,8%). Rimangono stabili il Nord Ovest (+0,3%) e il Centro (-0,5%). “Con l’avvicinarsi della Pasqua emergono ulteriori novità nei comportamenti di consumo degli italiani. Rispetto allo stesso periodo del 2019, continuano infatti a crescere i prodotti base con i quali si preparano pasta, pizza e dolci caserecci. – dichiara Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia – Lo schema dei canali si è invece assestato: fino alla fine della quarantena i piccoli negozi di vicinato e le opzioni di eCommerce e click & collect rimarranno i favoriti.”  width= A livello di format distributivi, il trend positivo si registra nei Liberi Servizi (+36,0%), nei Supemercati (+14,2%) e nei Discount (+4,5%). Il calo delle vendite di Specialisti Drug (-22,2%) e Ipermercati (-16,3%) rimane in linea con la contrazione delle ultime settimane. Continua il calo dei format Cash & Carry, con un trend negativo del -48,8%, sempre in linea con il calo delle ultime quattro settimane, quindi dall’inizio della quarantena ufficiale e dalla chiusura dei locali pubblici e degli esercizi di ristorazione e catering. Per quanto riguarda l’eCommerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 30 marzo e domenica 5 aprile è stato del +158%, leggermente inferiore al trend della settimana precedente.

I dati della settimana pre-pasquale

Nelle ultime quattro settimane precedenti al 5 aprile sono state vendute 10,1 milioni di singole uova di cioccolato, nello stesso periodo pre-Pasquale dell’anno scorso la cifra era di 15,3 milioni (-33,9%). Le colombe, invece, sono a quota 5,4 milioni di confezioni vendute, rispetto agli 11 milioni dello scorso anno (-50,4%).

La cronaca della settimana: da lunedì 30 marzo a dome­nica 5 aprile

A livello di affluenza ai negozi, le dinamiche giornaliere confermano la perdita di importanza del weekend, che ormai pesa appena il 21% delle vendite settimanali; in una settimana media prima della quarantena pesava circa il 33%. Questo calo è in parte riconducibile all’orario ridotto e/o alla chiusura domenicale dei negozi. Nello specifico, sabato 4 aprile ha registrato un -22,6% vs. stesso sabato del 2019 e domenica 5 aprile un -50,8% vs. stessa domenica del 2019, a parità di negozi. Il picco positivo si è registrato invece giovedì 2 aprile (+27,2%). A livello di peso sulla settimana, il giorno principale rimane comunque il venerdì, confermando una nuova tendenza iniziata con la quarantena. Ricordiamo che in condizioni di normalità, il giorno principale in termini di peso sulla spesa settimanale degli italiani è sempre stato il sabato.

 width=Il dettaglio: le categorie

Le categorie di prodotti maggiormente impattate durante la settimana 13 (30 marzo/5 aprile) del 2020 sono sempre legate ai tre “effetti” identificati da Nielsen: 1. effetto “stock”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: caffè macinato (+20,0%), conserve rosse (+37,3%), olio di semi (+40,6%), biscotti (+9,0%), pasta (+9,6%), conserve animali (+10,3%), riso (+15,2%), vegetali conservati (+16,0%); i comparti della dispensa non alimentare si sono invece stabilizzati, si segnalano la carta casa (+21,0%), i detergenti lavastoviglie (+19,1%) e carta igienica (3,8%); 2. effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: guanti (+124,5%), detergenti superfici (+29,1%), sapone per le mani solido e liquido (+41,2%), candeggina (+35,6%), alcol denaturato (+128,9%), salviettine umidificate (+15,3%); 3. effetto “resto a casa”, sempre in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato, suddiviso in Cuochi a casa, il paniere degli ingredienti base, quindi farine (+176,0%, fatturato triplicato rispetto al 2019), uova di gallina (+50,7%), ingredienti per pasticceria (+149,3%), burro (+69,5%), mascarpone (+155,6%), zucchero (+40,1%), panna UHT (+29,5%), lievito di birra (+217,4%), margarina (+80,4%); cresce anche il Comfort food, il paniere dell’indulgence, quindi creme spalmabili dolci (+63,4%), tavolette di cioccolato (+21,7%), miele (+51,6%), patatine (+16,9%), vaschette di gelato (+22,5%), olive (+15,3%), pop-corn (+70%). Continuano anche i trend positivi di vino (+19,1%) e birre alcoliche (+18,5%).
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