Naturale e sostenibile: la pasta è sempre un must italiano (e non solo)
L'Italia è ancora il Paese che consuma più pasta, ma la ricerca di qualità e naturalità spinge i consumi anche all'estero.
Secondo una ricerca commissionata da Unione Italiana Food (Aidepi), la pasta è anche il piatto preferito dagli italiani:
9 su 10 ne consumano con frequenza, e uno su 3 tutti i giorni.
Ogni anno sulle tavole italiane vengono serviti 23 chilogrammi di pasta a testa, dietro ci sono la Tunisia, con 16 kg pro capite, il Venezuela (12) e la Grecia (11,2).
Se poi ampliamo lo sguardo al mondo, nel 2018 i pastifici italiani ne hanno prodotte 3 milioni e 370 mila tonnellate, in crescita dello 0,3% rispetto al 2017, di cui il 58% è destinato all’export. In Europa un piatto di pasta su 3 è fatto con prodotti italiani, mentre nel mondo è 1 su 5.
I Paesi in cui esportiamo maggiormente sono la Germania, il Regno Unito, la Francia e gli Stati Uniti, ma i mercati in cui si registrano le performance di crescita migliori sono, tra gli altri, i Paesi del Medio Oriente e del Golfo, la Cina e l’Australia.
L’innovazione dei produttori
Merito sicuramente anche della capacità di innovare costantemente dei nostri produttori, che sposano i nuovi trend con proposte capaci di coniugare la tradizione con la novità, senza disdegnare le contaminazioni creative con altre culture. “L’innovazione sta nel cuore e nell’anima di De Angelis – dice l’Amministratore Delegato Paolo Pigozzo –. Non a caso il nostro payoff è ‘Anima Creativa’ e la nostra missione è produrre prodotti che sorprenderanno e affascineranno i nostri consumatori. L’anno scorso ha visto il lancio della nostra gamma Dim Sum, una fusione tra cucina asiatica e know-how italiano, ed è stato un enorme successo”. Aggiunge Fabio Dalla Costa, Responsabile Commerciale di Dalla Costa Alimentare: “Puntiamo su nuove ricette, nuovi abbinamenti e nuove soluzioni sempre più vicine a consumatori curiosi rispetto nuove proposte di primo piatto. Nel nostro caso il tema della naturalità, in particolare, è stato sviluppato sin dall’inizio e, di conseguenza, i nostri prodotti sono nella stragrande maggioranza Vegan, senza dimenticare però le linee biologiche e la nuova linea senza glutine”. “Il salutismo per noi non è una semplice tendenza, ma una visione più ampia – commenta Marida Milo, Direttore Commerciale di Gruppo Milo –. Abbiamo stretto un accordo con Coldiretti, credo unico nel suo genere, per utilizzare nelle paste premium solo grano di filiera 100% pugliese, riconoscendo un equo compenso agli agricoltori. Quindi un progetto di filiera corta sostenibile anche dal punto di vista sociale oltre che ambientale. Una scelta che ci premia anche nell’export, con un 35% di prodotto che va all’estero e in particolare verso Nord America, Estremo Oriente e Australia”. Per quanto riguarda la pasta fresca, concludono dal team di Pagani: “Il nostro prodotto si differenzia dall’offerta di paste ripiene fresche per un rapporto prezzo-qualità particolarmente vantaggioso. L’azienda investe in ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente la competitività del prodotto rispetto al fresco, studiando miglioramenti delle proprie ricette per garantire un’ottima resa senza trascurare i temi della sostenibilità e naturalità: utilizziamo uova di gallina allevate a terra per le linee premium, abbiamo abolito l’olio di palma, evitiamo gli aromi artificiali, privilegiando i fornitori italiani. Inoltre adottiamo solo packaging 100% riciclabile”. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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