Novità dai principali mercati. Le pillole di Areté su Uva passa e Farina di soia

Ogni settimana Areté invia gli highlights più significativi sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood: uva passa e farina di soia.

25 Lug 2025 - 15:12
Novità dai principali mercati. Le pillole di Areté su Uva passa e Farina di soia

MERCATO - Ogni settimana Aretè invia gli highlight sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood, per garantire sempre di disporre di dati aggiornati dalle fonti più autorevoli.

UVA PASSA

Da inizio aprile, la quotazione della sultanina turca n.9 (EXW UK) ha registrato un aumento del 12%, attestandosi intorno alle 2.900 £/t. Secondo le analisi di Areté, il rialzo è riconducibile alle attese di una terza campagna consecutiva di offerta limitata in Turchia: il raccolto 2025/26 è previsto in calo del 3% a 220.000 tonnellate, ben al di sotto della media delle cinque campagne pre-2023/24 (circa 300.000 t). Il ridimensionamento produttivo riflette gli effetti combinati delle gelate tardive di aprile e delle recenti ondate di caldo che stanno interessando la principale regione produttrice, anticipando anche le operazioni di raccolta.

A livello globale, le recenti previsioni dell’International Nut and Dried Fruit Council (INC) indicano una produzione 2025/26 in flessione del 5% rispetto alla campagna precedente, attestandosi sul secondo livello più basso dalla campagna 2018/19.

In questo contesto, l’incertezza legata all’offerta turca, unita all’assenza di rimbalzi produttivi significativi nelle principali origini alternative, continua a sostenere la tensione sul mercato dell’uva passa, nonostante il ridimensionamento della domanda nella campagna 2024/25, con esportazioni turche ai minimi pluriennali.

FARINA DI SOIA

Il mercato della farina di soia sta vivendo una fase di ribassi prolungati dall’inizio del 2025, con una marcata accelerazione della tendenza discendente a partire da giugno, sia negli Stati Uniti sia in Europa e in Italia. Come sottolineato da Areté, la debolezza delle quotazioni è strettamente legata a un contesto di buona disponibilità globale di semi di soia nella campagna 2024/25 e aspettative di offerta abbondante anche nel 2025/26, ma soprattutto all’elevata domanda di olio di soia. Quest’ultimo, infatti, negli ultimi mesi è stato l’olio vegetale con il miglior livello di offerta, intercettando una quota consistente della domanda che in altre condizioni si sarebbe rivolta all’olio di palma, il quale tuttavia ha mantenuto prezzi a premio rispetto a quelli dell’olio di soia per gran parte dell'autunno e inverno scorso. Per soddisfare la forte domanda di olio, i livelli di frantumazione sono rimasti elevati, determinando inevitabilmente un surplus di farina di soia sul mercato e accentuando le pressioni ribassiste. A luglio, le quotazioni della farina di soia hanno toccato i minimi dal 2016 sia su CME che a Rotterdam, mentre in Italia, complice anche il rafforzamento dell’euro sul dollaro, i prezzi sono scesi a livelli che non si registravano dal 2011.

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