Osservatorio Imprenditoria Retail: il settore food guarda al futuro con fiducia
Personale introvabile per il 40% del retail, ma 8 imprenditori su 10 guardano al futuro con fiducia: i dati dell'Osservatorio Imprenditoria Retail 2025
INDAGINI E RICERCHE - Trovare dipendenti qualificati rappresenta oggi uno dei problemi più seri per il settore retail: a dichiararlo è circa il 40% degli imprenditori che gestiscono in franchising più negozi di grandi insegne italiane, con picchi nelle regioni settentrionali e soprattutto nel comparto delle farmacie. A fotografare questa situazione è l'Osservatorio Imprenditoria Retail 2025, la più ampia indagine italiana sul profilo degli imprenditori attivi nel franchising e nella distribuzione organizzata, realizzata da Largo Consumo con il contributo analitico di TradeLab.
Lo studio ha raccolto le risposte di oltre 1.300 imprenditori, età media 51 anni, che gestiscono complessivamente circa 2.500 punti vendita sparsi in tutta Italia. I settori coinvolti spaziano dalla grande distribuzione alimentare (che pesa per il 51%) alla ristorazione, dalla cura della persona all'abbigliamento fino ai servizi. Un dato significativo: quasi un terzo degli intervistati lavora in affitto di ramo d'azienda, formula particolarmente diffusa nella ristorazione, nella cura della persona e nel fashion.
Personale: il punto debole del retail
Nonostante il 72% degli imprenditori giudichi adeguato il proprio team di lavoro, l'Osservatorio segnala carenze nel supporto fornito dai network, specialmente per farmacie, librerie e corrieri. Al contrario, chi opera nella grande distribuzione, nella ristorazione e nella cura della persona apprezza il sostegno ricevuto, in particolare sul fronte della formazione.
Il vero tallone d'Achille rimane però il reclutamento di nuovo personale: negli ultimi quattro anni la situazione è peggiorata sensibilmente, colpendo soprattutto gli imprenditori del Nord Italia che gestiscono strutture di media grandezza (2-3 negozi con circa 8 dipendenti) e chi opera nelle farmacie.
Sul fronte dei canali di ricerca, l'indagine rivela dati interessanti: contro ogni previsione, i metodi più efficaci restano la conoscenza diretta seguita dalle segnalazioni di dipendenti e dalla cerchia di amici e parenti. Bocciati invece i canali pubblici e le agenzie per il lavoro, considerati poco produttivi soprattutto quando si cercano lavoratori stagionali.
Errori e sfide quotidiane
Solo il 16% degli imprenditori afferma di non aver fatto passi falsi nella propria attività, mentre la stragrande maggioranza ammette diverse criticità operative. La gestione del personale emerge come l'ostacolo principale per il 39% degli intervistati, seguita dagli aspetti economico-finanziari citati dal 22%. Non mancano poi errori sul piano commerciale e problemi nella gestione della catena di fornitura, a testimonianza delle sfide sempre più articolate che caratterizzano il lavoro quotidiano nel retail.
La contaminazione tra ristorazione e grande distribuzione
L'Osservatorio documenta una crescente ibridazione tra i due mondi: oggi il 31% dei punti vendita della grande distribuzione propone prodotti pronti da consumare, mentre il 10% ha introdotto veri corner di ristorazione. Questa trasformazione risponde alle esigenze di consumatori che cercano sempre più velocità e praticità, portando vantaggi tangibili alle insegne: dal coinvolgimento di nuovi target di clienti all'incremento dello scontrino medio, elementi che amplificano la natura sempre più versatile e polifunzionale dei negozi.
Fiducia: ottimismo cauto ma in crescita
L'analisi restituisce un quadro di moderato ottimismo sulle prospettive del settore, con entusiasmo nella ristorazione e nell'immobiliare, mentre restano più critici gli operatori delle librerie e dell'abbigliamento, preoccupati anche dal contesto economico e normativo generale.
Ancora più positivo il giudizio sulla solidità e sulla competitività dei network, trainati ancora una volta da ristorazione e immobiliare, mentre i network dei corrieri ricevono valutazioni meno lusinghiere. La propensione a investire rimane complessivamente bassa, con l'eccezione degli interventi di riqualificazione sui negozi già operativi: maggiore disponibilità a mettere a frutto risorse si registra tra gli imprenditori più giovani e nei settori ristorazione e immobiliare.
Il clima si fa decisamente più luminoso guardando ai prossimi 18 mesi: oltre otto imprenditori su dieci si dichiarano ottimisti, un dato in crescita rispetto al 2024, con immobiliare, food e farmacie che superano la soglia dell'80%. Alla base di questo ottimismo ci sono principalmente il valore riconosciuto al network e la forza del brand, fattori decisivi soprattutto per ristorazione e immobiliare, accompagnati da motivazioni specifiche che variano a seconda del comparto e che consolidano la fiducia nel futuro.
"L'Osservatorio Imprenditoria Retail rappresenta il contributo che Largo Consumo offre per approfondire la conoscenza degli imprenditori che ogni giorno gestiscono i punti vendita all'interno delle reti organizzate - sottolinea Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo -. Sono proprio loro la base dell'intero sistema distributivo, il cuore e l'origine dell'industria del commercio. Dallo studio emerge una ripresa della fiducia anche in settori più complessi, come ad esempio quello della ristorazione commerciale. È un segnale della capacità dei sistemi moderni di sostenere i propri affiliati e associati e, allo stesso tempo, di essere sostenuti dalla loro forza. Ringraziamo le numerose insegne partner del progetto e siamo già al lavoro sulla prossima edizione."






