Uno sguardo sul mercato lattiero caseario. Tendenze e dinamiche registrate da Ismea

L'indagine Ismea fotografa lo stato del mercato lattiero caseario nella prima metà del 2023, con un focus sulla situazione in Italia.

25 Lug 2023 - 13:05
Uno sguardo sul mercato lattiero caseario. Tendenze e dinamiche registrate da Ismea

 La produzione mondiale di latte è in lento recupero. Ismea ha analizzato il mercato e ha realizzato un'indagine dettagliata per comprendere meglio la situazione internazionale, con un focus sull'Italia e sull'andamento dei prezzi. Nella prima metà del 2023 il mercato lattiero caseario a livello globale appare influenzato da dinamiche contrapposte: da un lato, una scarsa disponibilità di materia prima nei principali bacini produttivi e, dall'altro, consumi domestici contenuti dall'inflazione e una domanda internazionale attendista. In dettaglio, le consegne di latte sono in ripresa in Germania, il principale produttore UE (+2,8% nel periodo gennaio-aprile 2023), Belgio (+4,3%), Paesi Bassi (+3,8%), Polonia (+1,6%) e Danimarca (+1%), mentre si evidenziano ancora flessioni in Francia (-1,9%), Italia (-2,9%) e Irlanda (-1%), principalmente a causa di costi di produzione ancora elevati. A fronte della ripresa produttiva della UE, i prezzi del latte alla stalla sono risultati in costante calo: in media per i 27 paesi membri si è passati dai 55,7euro/100 kg di gennaio ai 45 euro/100 kg (provvisorio) per il mese di giugno, con un calo del 19,5% rispetto al primo semestre 2022.

 width=
La contrazione della domanda di prodotti lattiero-caseari, sia da parte dei principali paesi importatori sia da parte dei consumatori interni, sta spingendo al ribasso i listini delle commodity casearie sui principali mercati europei di riferimento. Per il latte intero in polvere e il burro, la minori richieste provenienti dalla Cina e dal Regno Unito hanno determinato un rapido crollo delle quotazioni già a partire dallo scorso autunno e, a giugno 2023, si sono rispettivamente stabilizzate a 249 euro /100 kg (-38% rispetto allo stesso mese del 2022) e a 472 euro/100 kg (-35% rispetto a giugno 2022). Dinamica simile anche per i prezzi del latte scremato in polvere, scesi nel mese di giugno al livello di 354 euro/100 kg (-31% su base annua), ma in questo caso la spinta al ribasso è stata innescata anche da una maggiore concorrenzialità del prodotto statunitense. Meno intensa, ma comunque a due cifre, la variazione registrata sul mercato dei formaggi, con l’Edam mediamente quotato a 400 euro/100 kg nel mese di giugno (-21%).

La produzione in Italia

Le consegne di latte vaccino in Italia continuano a mantenersi al di sotto dei livelli dello scorso anno e, secondo i dati Agea, la flessione registrata nei primi quattro mesi del 2023 è pari al 2,6%. L’atteggiamento prudente degli allevatori è stato ancora influenzato dall’elevato livello dei costi delle materie prime nei mesi primaverili e la situazione meteorologica dell’estate in corso - con prolungate ondate di calore nei mesi di giugno e luglio – non lascia prevedere cambiamenti di rotta in considerazione dell’impatto dello stress termico sulla produttività delle bovine.

 width=
Nonostante la minore offerta nazionale, la pressione competitiva esercitata dai principali fornitori e la strutturale dipendenza dall’estero, stanno spingendo al ribasso le contrattazioni del prezzo alla stalla. Per le consegne del mese di giugno, il prezzo medio pagato agli allevatori italiani si è attestato su un provvisorio di 52,3 euro/100 litri con quasi 3 euro/100 litri in meno rispetto al livello record dello scorso dicembre, ma con una variazione ancora positiva su base tendenziale (+5,7% rispetto a giugno 2022). Rispetto alla fiammata registrata nelle fasi iniziali del conflitto in Ucraina, i listini degli alimenti zootecnici stanno progressivamente rientrando, anche a fronte di una produzione mondiale attesa in crescita sia per la soia che per il mais. In particolare, nel mese di giugno, la farina di soia è stata quotata a quasi 500 €/ton (-12% rispetto allo stesso mese del 2022, ma ancora superiore del +10% rispetto ai livelli di due anni fa); per il mais nazionale, invece, i prezzi sono scesi più rapidamente, attestandosi nel mese di giugno a circa 250 €/ton (-30% rispetto allo stesso mese del 2022 e -6% rispetto ai livelli di due anni fa). Nei prossimi mesi non si escludono, tuttavia, nuove possibili tensioni sul mercato nazionale a causa della perdita delle produzioni foraggere nei territori alluvionati dell’Emilia-Romagna, in cui insistono aziende zootecniche (anche suinicole) che sono alle base delle più importanti filiere produttive del made in Italy agroalimentare (formaggi grana DOP e prosciutti crudi).

Andamento del mercato all’ingrosso

Anche nella fase all’ingrosso si evidenziano segnali di cedimento, in particolare per i due grana DOP che, assorbendo complessivamente oltre il 40% del latte prodotto in Italia, rappresentano i principali prodotti guida del mercato lattiero caseario nazionale. Per quanto riguarda gli altri formaggi da inizio anno si registra una lieve flessione dei prezzi che, tuttavia, rimangono ancora nettamente al di sopra dei livelli del 2022: in dettaglio, nel mese di giugno 7,40 euro/kg per Gorgonzola maturo dolce (+11,4% su base annua); 7,66 euro/kg per il Provolone Valpadana fresco (+16,2%); 7,70 euro/kg per la mozzarella vaccina (+17,6%). Da evidenziare, infine, la progressiva normalizzazione dei listini del burro, che a giugno si sono attestati a 2,47 euro/kg per lo zangolato segnando un -50% circa rispetto alle quotazioni di un anno fa.

 width=

Le prospettive

Nella seconda parte dell'anno l'andament o della domanda rimane la principale incertezza nello scenario economico mondiale. La riduzione del potere di acquisto delle famiglie e l’inflazione sui generi alimentari stanno spingendo, infatti, i consumatori a contenere le spese determinando una generalizzata contrazione del carrello, che sta coinvolgendo tutto il settore agroalimentare destando preoccupazione anche agli operatori della filiera lattiero casearia. In un contesto caratterizzato da un rallentamento della domanda mondiale, con il Pil di importanti partner commerciali atteso in frenata, ci si aspetta una netta decelerazione degli scambi con l’estero, come già si è palesato con i primi rallentamenti sul fronte delle esportazioni, segnale anche di una preoccupante perdita di competitività per il made in Italy caseario, in particolare su mercati strategici come quello “a stelle e strisce”. Sullo scenario internazionale pesa ancora l’incertezza legata a tempi ed esiti del conflitto tra Russia e Ucraina, ai rischi di instabilità finanziaria e a un livello di inflazione ancora lontano dagli obiettivi della BCE, che potrebbero portare a un ulteriore rialzo dei tassi interesse e a condizioni finanziarie peggiorative per famiglie e imprese. Sul fronte dell’offerta, nonostante la ripresa delle consegne registratasi a livello comunitario nella prima parte dell’anno, le condizioni climatiche non ottimali - con ondate di caldo record delle ultime settimane – e la progressiva discesa dei prezzi alla stalla potrebbero rappresentare nei prossimi mesi un ostacolo all’ulteriore crescita della produzione. Una buona notizia per gli allevatori comunitari è sicuramente giunta da Bruxelles, con il Parlamento Europeo che lo scorso 11 luglio ha respinto la proposta della Commissione di includere gli allevamenti bovini nell'ambito di applicazione della Direttiva sulle emissioni industriali, scongiurando così complicazioni per la sopravvivenza di molte aziende zootecniche. L’iter legislativo è tuttavia ancora lungo e con molta probabilità non si arriverà al testo definitivo prima dell’autunno. La sfida della sostenibilità ambientale resta comunque un fattore critico per tutto l’agroalimentare: senza azioni di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici in Italia, in particolare, esiste il rischio concreto di danneggiare o addirittura perdere fette significative di un settore vitale dell’economia nazionale, come accaduto con la recente ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia Romagna con effetti pesanti sul settore agricolo-zootecnico.

Compila il mio modulo online.