Affitti brevi: i dati dell'inquilino vanno comunicati entro 24 ore
Host e proprietari di alloggi per affitti brevi (inferiori ai 30 giorni) sono obbligati ora da una legge a comunicare alla Questura le informazioni sulle persone alloggiate entro 24 ore.
La nuova regola è parte del Decreto Sicurezza e mette nero su bianco una pratica messa in atto già da molti locatori facendo riferimento a normative locali, circolari ministeriali, disposizioni amministrative.
L'obbligo, quindi, oltre agli alberghi, vale anche per chi affitta (o subaffitta) "immobili o parti di essi con contratti di durata inferiore a trenta giorni".
Il locatore, entro le 24 ore successive all'arrivo dell'ospite dovrà comunicare il nome dell'ospite all'interno del sito Allogiati Web della Polizia di Stato.
Alcuni dubbi vengono sollevati da Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, per il quale la modulistica deve essere semplificata così come le norme di accesso al servizio; l'iter di abilitazione al servizio, infatti, cambia da provincia a provincia e questo rende il sistema molto confuso.
L’eventuale sanzione resta quella prevista dall’articolo 17 del Tulps: arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 euro.
Fin ora le comunicazioni dei dati di chi usufruiva di affitti brevi erano regolamentate da una serie di circolari; a partire dal rapimento di Aldo Moro al fine di contrastare l'uso di immobili come covi da parte di terroristi, si era cercato di tracciare anche i affitti brevi, ma fin ora l'obbligo non era stato mai convertito in legge lasciando libertà a Comuni, Regioni e enti locali che da ora, invece, hanno certezza sulla procedura, ormai obbligatoria, da seguire.
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