Agnello Gallese IGP: con la Brexit nessuna modifica per le esportazioni
L'accordo commerciale raggiunto fra Regno Unito ed Europa a seguito della Brexit garantisce le esportazioni di Agnello Gallese IGP. Hybu Cig Cymru- Meat Promotion Wales (HCC)
Hybu Cig Cymru - Meat Promotion Wales (HCC), Ente promotore delle carni ovine e bovine gallesi, ha reso noti gli sviluppi positivi per il comparto a seguito del raggiungimento dell’accordo commerciale tra il Regno Unito e l'Unione Europea.
Senza accordo, infatti, le esportazioni di carne rossa del Galles - il cui 90% è destinato all'UE, in uno scambio che attualmente vale 180 milioni di sterline all'anno - sarebbero state soggette a tariffe OMC comprese tra il 40 e l'80%, minacciando così la redditività del Welsh Lamb e del Welsh Beef.
La nuova intesa consentirà agli accordi commerciali di proseguire senza dazi, mantenendo così vivi gli scambi commerciali consolidati ormai da decenni tra Galles e Italia, e altri paesi d’Europa fra cui Francia e Germania.
"Perdere un mercato come quello europeo che conta 500 milioni di consumatori e che ha impiegato decenni per essere costruito sarebbe stato una tragedia, - ha affermato il presidente di HCC Kevin Roberts. - Dopo quattro anni di incertezza per i nostri allevatori ed esportatori, il buon senso ha prevalso. Siamo grati ai nostri partner europei per essere rimasti con noi in questo momento difficile. Ora possiamo continuare a lavorare sull'eccellente reputazione che l’Agnello e il Manzo Gallesi hanno costruito in questi anni. Le nostre carni offrono esattamente ciò che il consumatore moderno desidera: carni allevate secondo i più alti standard di sostenibilità e benessere, completamente tracciabili dal pascolo alla tavola”.
Molto soddisfatto si è dichiarato anche Jeff Martin, responsabile HCC per il mercato italiano: “Il raggiungimento di un accordo fra UK e Unione Europea è una grande notizia per il nostro comparto. In termini pratici questo significa che continueremo ad esportare il nostro Agnello Gallese in Italia senza prevedere un innalzamento dei costi. I consumatori continueranno a trovare la nostra carne nelle principali catene della gdo italiana e nelle macellerie, mentre a supermercati e rivenditori continueremo ad offrire la qualità dei nostri prodotti e dei nostri servizi a prezzi competitivi”.