Importanti novità per turisti e strutture ricettive con il DL Sicurezza bis
Le Commissioni I e II della Camera dei Deputati, nella seduta del 18 luglio, hanno approvato un emendamento all’articolo 5 del decreto-legge “sicurezza bis”, concernente la comunicazione delle generalità delle persone alloggiate, che i titolari delle strutture ricettive devono trasmettere alle Questure entro le ventiquattr'ore successive all'arrivo dei clienti, ai sensi dell’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Il testo originario dell’articolo 5 riduceva sensibilmente i termini per tale comunicazione, stabilendo che - nei casi in cui il soggiorno ha una durata inferiore alle ventiquattro ore - essa dovesse avvenire “con immediatezza”.
La nuova formulazione prevede che la comunicazione possa avvenire entro sei ore, mediante collegamento diretto tra i computer degli alberghi e il cervellone del Viminale. La norma entrerà in vigore non appena il Ministero dell’Interno definirà gli standard tecnici necessari per effettuare tale collegamento.
Il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, nell’esprimere “soddisfazione per il contenuto dell’emendamento, che è stato presentato da oltre cinquanta parlamentari, della maggioranza e dell’opposizione, conferma la piena e consueta disponibilità degli albergatori a collaborare con le forze dell’ordine per contribuire alla tutela della sicurezza pubblica e ringrazia le Commissioni, i relatori ed il Governo, per aver tenuto conto dei suggerimenti formulati da Federalberghi nel corso delle audizioni parlamentari, adottando una soluzione, che consentirà di promuovere la sicurezza delle città senza arrecare disagi ai turisti e nel rispetto delle esigenze organizzative aziendali”.
Bocca spiega con parole semplici le diverse opzioni sul tappeto e la scelta operata dal Parlamento: “sino ad oggi gli alberghi hanno consegnato la chiave della camera agli ospiti subito dopo aver richiesto il documento di identità. La registrazione dei dati e la trasmissione dei dati alla Questura avvenivano in un momento successivo. Con il passaggio alla comunicazione immediata, i clienti avrebbero dovuto invece attendere la conclusione della procedura. Nelle ore di punta, si sarebbero potute creare lunghe code. E l’albergatore si sarebbe trovato di fronte a un dilemma, combattuto tra il desiderio di risparmiare l’attesa al cliente che arriva in albergo, magari dopo un lungo viaggio, e il rischio di incorrere in una sanzione penale, che può comportare sino a tre mesi di arresto. La soluzione che è stata adottata realizza il giusto equilibrio, utilizzando la tecnologia per accelerare la velocità della comunicazione e assegnando un termine ragionevole per l’esecuzione di quelle operazioni che richiedono necessariamente l’intervento umano”.
Quante comunicazioni vengono effettuate ogni anno?
Non sono disponibili informazioni ufficiali sul numero di soggetti che trasmettono alle Questure i dati sui clienti alloggiati e sul numero di comunicazioni che il Ministero dell’Interno riceve ogni anno riceve. Per la parte che riguarda le strutture regolarmente autorizzate, il dato può essere desunto dalle statistiche ISTAT:- nel 2018, i 205mila esercizi ricettivi italiani hanno ospitato circa 128 milioni di turisti, per complessivi 429 milioni di pernottamenti;
- la quota maggioritaria si è diretta verso i 33mila alberghi, con 97 milioni di arrivi (76% del totale) e 279 milioni di pernottamenti (65%).
- nel mese di aprile 2019, sul principale portale erano presenti circa 420mila annunci relativi ad alloggi ubicati in Italia;
- osservatori autorevoli ritengono che il movimento turistico complessivo che gravita sull’Italia possa essere stimato applicando alle statistiche ufficiali un moltiplicatore di 2,77, per un totale di quasi un miliardo e duecento milioni di presenze, di cui circa 760 milioni concernenti i pernottamenti non rilevati e/o sommersi e quindi, anche ipotizzando una permanenza media molto alta (ad esempio, 6 giorni), più di 125 milioni di arrivi.
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