Allarme "carne vegetale": troppo sale per compensare il gusto
È allarme per i sostituti vegetali della carne. Vale a dire hamburger, falafel, salsicce a base di tofu, soia, cereali, ecc.
Una ricerca della Heart Foundation e del Dipartimento Sanità, condotta dal George Institute for Global Health di Melbourne, ha analizzato un gran numero di prodotti alternativi alla carne molto presenti sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo in quanto segmento di mercato in piena espansione. La ricerca ha evidenziato la presenza di grandi quantità di sale aggiunto dal quale potrebbero derivare problemi di ipertensione.
Durante la ricerca è stato verificato che cento grammi di "bacon senza carne" contenevano circa 2 grammi di sale, un terzo del consumo giornaliero raccomandato, mentre una marca di tortini di finta carne conteneva metà del consumo raccomandato.
Bacon senza carne, falafel e salsicce a base di tofu i tre sono prodotti con la maggior concentrazione di sale.
Secondo la nutrizionista Clare Farrand spesso gli alimenti alternativi alla carne sono pubblicizzati come base vegetale o senza glutine, ma poco si sa di altre caratteristiche che potrebbero incidere comunque in maniera negativa sulla salute dell'organismo. Tra questi, i contenuti di sale, grasso o zucchero.
"E sappiamo che il sale è aggiunto per molte ragioni, e una delle principali è il gusto". Se si tratta di prodotti lavorati, la ricerca evidenzia che essere vegetariano o vegano non vuol dire per forza alimentarsi con prodotti più sani. "Una dieta a base vegetale, di alimenti integrali come frutta, verdure, legumi, cereali o noci è ovviamente più sana - conclude Farrand - ma con gli alimenti lavorati è importante guardare bene la tabella di informazioni sul retro del pacchetto, per capire davvero cosa contengono". Dal punto di vista tecnologico-alimentare il sale a cosa serve e quale “carenza” deve supplire nell’alternativa vegetariana alla carne tradizionale? Secondo Dario Vista ("il Salvagente"), biologo nutrizionista e tecnologo alimentare: “Il fatto che ci sia più sale non è una regola, anche perché la sua presenza di certo non favorisce (né penalizza) il processo tecnologico alternativo dei prodotti vegan. Certo, l’aggiunta maggiore può derivare dal fatto che chi fa una scelta vegan può ritrovare una perdita di sapidità nel prodotto omologo, pertanto l’uso di sale glielo rende più appetibile, specialmente laddove si cerca di non utilizzare glutammato monosodico. Queste scelte solitamente vengono fuori come risultato di test di analisi sensoriale condotte da un panel di giudici selezionati per lo specifico caso”.
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