Archivio Storico di Napoli presenta la sua nuova carta dei vini sostenibili
La nuova carta dei vini di Archivio Storico - locale napoletano tutto progettato sulla storia dei Borbone redatta da Tommaso Luongo (sommelier e presidente della delegazione napoletana dell’Associazione Italiana Sommelier) con il team di Archivio Storico e guidato dal patron Luca Iannuzzi - è frutto di una riflessione comune su temi contemporanei, come il cambiamento climatico, coniugati ovviamente al concept del locale. Un assortimento ampio, ben illustrato dalla competenza del sommelier in sala, e un’identità - nei singoli vini - che prescinde da premi e riconoscimenti.
La nuova carta è un file aperto e condiviso, dichiaratamente in divenire… “Non l’unica possibile - sottolinea Tommaso Luongo -,ma pensata per rispondere ai macro cambiamenti in corso. Le etichette proposte sono tracce legate alla nostra idea contemporanea del vino”.
“L'Archivio Storico è un posto dove ho sempre voluto fare innovazione e creare sinergie tra i vari settori – dichiara Luca Iannuzzi -. La nostra carta dei vini era borbonica e meridionale, ma grazie a Tommaso Luongo ci siamo aperti al mondo, come fecero all’epoca i Borbone”.
Una mappa corposa, che si muove tra storia e geografia, con paesaggi che dalla Campania raggiungono tutto il mondo, con una particolare attenzione nei confronti della Francia (sezione declinata in un’unica fascia di prezzo, ma molto esaustiva per i terroir proposti). Spicca nella carta la selezione dedicata allo champagne e quella con protagonisti i vini della Borgogna.
La proposta di etichette è il risultato di anni di appassionata ricerca. Ecco perché a vini rinomati sono affiancate chicche enoiche. Un esempio? I vini Piwi (dal tedesco pilzwiderstandfähige), dei vini super-bio frutto di incroci tra varietà diverse, anche extra europee. I vitigni Piwi sono più resistenti ai maggiori nemici della vigna: oidio, botrite, ma anche temperature rigide o piogge abbondanti. Tutto ciò li rende anche naturalmente più sostenibili, in quanto riduce la necessità di effettuare trattamenti in vigna. Una attenzione particolare è stata poi dedicata ai vini ricavati da vigneti a piede franco, caratterizzati dal profondo legame con la storia e con il territorio. Provengono infatti da vigne secolari che, per caratteristiche peculiari, hanno resistito all’attacco parassitario della fillossera, laddove tutto il mondo ha risolto con l’innesto a piede americano.
Nel locale sarà possibile degustare i vini sia in bottiglia sia al calice, perfino gli champagne, addirittura le etichette più blasonate.
Quella di Tommaso e Luca è una proposta avvincente che promette a breve percorsi esperienziali dalle diverse configurazioni: abbinamenti a tema, verticali, focus territoriali.
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