ATR Confesercenti denuncia i danni agli hotel per la settimana della Lombardia in zona rossa
Associazione Turismo e Ricettività denuncia i gravi danni subiti dagli hotel lombardi a causa dell'errore che ha visto la regione in zona rossa (anziché arancione) per una settimana..
È noto ormai il grossolano errore delle amministrazioni che hanno catalogato il rischio in Lombardia portando la regione per una settimana in zona rossa, laddove i numeri le avrebbero invece consentito di stare in zona arancione, con grandi vantaggi per l'economia.
Al contrario, ora le imprese si sono ritrovate beffate, perdendo giorni di attività fondamentali in un periodo in cui ogni piccola boccata di ossigeno risulta vitale e può cambiare le sorti di un'azienda.
Per ATR Associazione Turismo e Ricettività - Confesercenti, associazione degli albergatori dell’area metropolitana milanese che rappresenta 150 hotel, è giunto il momento di fare la conta dei danni portati da questa decisione errata.
Secondo i dati dell’associazione l’occupazione media degli hotel in zona rossa è stata mediamente del 10% contro il 20% medio in zona arancione. Numeri già molto bassi, che permettono agli hotel di coprire a malapena i costi fissi, ma che aggiungono ulteriore sofferenza a un comparto già provato. Considerando che solo a Milano abbiamo 470 hotel e 52mila posti letto, una mancata occupazione del 10% si traduce, in una settimana, in un mancato ricavo di 2.184.000 euro, considerando un costo medio di 60 euro a persona per notte.
“È impensabile che l’errore di un ufficio amministrativo che sbaglia a fare i conti venga pagato da noi contribuenti. - spiega il presidente di ATR Confesercenti, Rocco Salamone - Finora abbiamo sempre rispettato le regole, ci siamo adeguati alle norme che ci volevano aperti ma senza possibilità di ricevere clienti, abbiamo affrontato degli investimenti per poter riaprire in sicurezza a fronte di agevolazioni minime, ma subire dei danni per negligenza di chi ci governa è francamente troppo. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi e vengano rimborsate le perdite economiche causate da questo errore marchiano”.
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