Caffè Moak: sabato 12 giugno le premiazioni dei concorsi Caffè Letterario e Fuori Fuoco
I vincitori delle edizioni 2020 di Caffè Letterario e Fuori Fuoco promossi da Moak saranno annunciati il 12 giugno durante il festival di “A Tutto Volume”
La Serata di Premiazione di Caffè Letterario e Fuori Fuoco, i concorsi di narrativa e di fotografia promossi da Moak, più volte rinviata, finalmente vedrà i riflettori accesi sabato 12 giugno alle 21 nel sagrato della Cattedrale di San Giovanni ospite del festival “A tutto Volume” (Ragusa, 10-13 giugno).
Durante la serata - condotta da Betty Senatore (voce di radio Capital) - saranno premiati i vincitori dei due concorsi.
La giuria di Denis Curti ha già decretato i cinque finalisti della VII edizione di Fuori Fuoco: Simone Aprile (59), Maurizio Cacioppo (Una piccola storia), Massimo Minglino (About Coffee), Diego Papagna (Coffee Painting) e Andrea Rosselli (Moak. Istruzioni d’uso).
Ospite d’eccezione Mario Venuti, che in occasione del Caffè Letterario Moak torna sul palco con un nuovo tour nel quale toccherà mondi sonori che già aveva già incontrato scrivendo Fortuna e che da sempre hanno caratterizzato il suo stile.
“Siamo felici – dice Annalisa Spadola, direttore marketing di Moak - di festeggiare l’occasione del XIX Caffè Letterario e di Fuori Fuoco, in questa edizione del festival “A tutto volume" che rappresenta un momento storico di riapertura dopo un lungo periodo difficile per tutti. Chi meglio di Mario Venuti può interpretare con energia e vitalità quello che é un pò lo stile Moak”.
"Durante questa lunga lontananza dal palco – dichiara Mario Venuti - ho capito che cantare davanti al pubblico per me è ossigeno, è un balsamo necessario a curare le ferite che inevitabilmente la vita può procurarti. Quindi sono già qui a scaldare i motori, o per meglio dire la voce e la chitarra e non vedo l’ora di procuravi un po’ di gioia che è sempre poca in confronto a quella che voi donate a me".
Dopo il lancio del 7 Maggio di “Ma che freddo fa”, Mario incontrerà insieme a Moak il suo pubblico presentando in acustico oltre i brani del suo repertorio, alcune delle canzoni che faranno parte del nuovo disco.
Il live ha la produzione artistica di Tony Canto, che sarà con Mario Venuti sul palco assieme a Neney Bispo Dos Santos, Vincenzo Virgillito e Manola Micalizzi alle percussioni e cori.
Caffè Moak nasce nel 1967 a Modica, da un piccolo laboratorio siciliano fondato da Giovanni Spadola, che chiamò Moak, acronimo di moka e antico nome della sua città Modica. Oggi Moak guidata con la stessa passione dai figli del fondatore Annalisa e Alessandro (CEO) è una Holding e un marchio globale nel settore della torrefazione e distribuzione del caffè. La caparbietà di voler produrre il meglio e nel miglior modo ha permesso all'azienda di raggiungere importanti traguardi, emergendo da piccola realtà locale ad eccellenza presente in oltre 50 Paesi. La qualità del prodotto è alla basa della filosofia aziendale: dalla selezione dei migliori monorigini alla tostatura per le singole qualità di caffè, fino al controllo dell’intero ciclo produttivo da un laboratorio di analisi interno tecnologicamente all’avanguardia. All’innovazione tecnica Moak ha da sempre affiancato l’evoluzione culturale. Nel 2000 nasce il progetto Moak Cultura, che si arricchisce ogni anno di storie, di racconti e di immagini, ma anche di talenti. Caffè Letterario Moak nasce sempre nel 2000 da un'idea di Annalisa Spadola, direttore marketing di Moak, per incoraggiare giovani autori a scrivere un racconto sul caffè e per promuovere arte e cultura. In pochi anni raggiunge stima e autorevolezza nel panorama nazionale dei concorsi letterari. Ne sono la prova le numerose giurie che si sono alternate negli anni, composte da nomi illustri del giornalismo e della letteratura italiana. In tutte le edizioni Moak non nobilita il caffè solo attraverso la pubblicazione delle antologie I Racconti sul caffè, ma anche omaggiando uno scrittore famoso, perché resti nella memoria. Fuori Fuoco Moak è il concorso internazionale di fotografia. Ai partecipanti si chiede non solo la capacità di utilizzare la macchina fotografica, ma di sapere intercettare le proprie emozioni e trasformarle in input per costruire un mini reportage di tre immagini che abbiamo un'attinenza con il caffè.
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