Chianti Academy China: un corso per assaggiatori in Oriente
È nata a Shenzen, in Cina, la prima Chianti Academy, dedicata ai professionisti del settore enologico che vogliano imparare la storia e la cultura della denominazione toscana, studiandone la catena di produzione, la tutela del prodotto, le politiche di sviluppo.
Il Consorzio Chianti, al termine delle lezioni, rilascerà una qualifica di Chianti Wine Expert agli studenti, al momento 80 iscritti, che dovranno sostenere anche un esame finale. La Chianti Academy è un progetto itinerante che partirà da Shenzhen con le prime sessioni didattiche per poi trasferirsi a Guangzhou, proseguire per Shanghai e concludersi a Pechino il 29 e 30 settembre.
Quattro i moduli di lezione previsti in quattro città
I corsi sono organizzati con il supporto di Interwine di Guangzhou, tra i leader del mercato fieristico cinese. Trenta le etichette di Chianti coinvolte nell'iniziativa oltre ad alcune aziende agroalimentari per gli abbinamenti con il cibo. "La Cina è uno dei mercati esteri più interessanti per il vino italiano, - spiega il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - negli ultimi anni insieme alla crescita dell'export è corrisposto un aumento dell'attenzione per la formazione e per una migliore conoscenza del prodotto Chianti, un simbolo della cultura toscana e un simbolo dell'eccellenza italiana nel mondo. Da qui nasce l'idea dell'Accademia, un passo importante per consolidare la presenza dei prodotti delle nostre aziende in un Paese che conta 1,3 miliardi di persone". In Cina il vino italiano va sempre più di moda, lo dicono i numeri. Le esportazioni dei prodotti enologici nel paese orientale sono aumentate del 29%, toccando il record storico. Tanto da spingere Coldiretti a dire che il vino italiano potrebbe avvantaggiarsi delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino (gli Usa sono il sesto Paese esportatore, dietro l’Italia). La Francia è il primo Paese esportatore (973 milioni di euro in valore); seguono l’Australia (640 milioni in aumento del 23%), il Cile (290 milioni), la Spagna (171). L’Italia è quinta, a quota 130 milioni. Stando ai dati di Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, il 2017 ha visto i consumi di vino in Cina crescere del 3% rispetto al 2016. Non solo: il valore delle importazioni ha toccato quota 2,5 miliardi di euro, raddoppiando in 10 anni.
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