Com'è possibile che un vino da due euro abbia vinto la medaglia d'oro a un concorso internazionale?
Lo scherzo di una trasmissione televisiva olandese ad un concorso internazionale di vini che ci fa ripensare il valore di certi premi.
Vogliamo raccontarvi uno scherzo, uno scherzo che ha molto da dirci sul fatto che esistono concorsi e Concorsi, che non bisogna farsi ingannare dai nomi altisonanti e che, in fin dei conti, la saggezza popolare ci trasmette verità spesso inconfutabili, come: l'abito non fa il monaco.
Stiamo parlando della medaglia d'oro al concorso Gilbert & Gaillard International Wine Competition di Hong Kong, vinta da una bottiglia di bassa qualità acquistata al supermercato. Lo scherzo è stato pianificato da una trasmissione belga, “On n’est pas des pigeons”, con lo scopo di dimostrare se è possibile prendersi gioco dei concorsi meno blasonati, quelli organizzati da realtà private, dov'è più facile partecipare e non c'è bisogno di fornire tante informazioni.
Gli organizzatori dello scherzo hanno acquistato al supermercato una bottiglia di vino scadente, costato poco più di due euro, realizzato con vinacce pressate, acqua e zucchero. Hanno poi realizzato un'etichetta falsa ad hoc, inventandosi anche un nome altisonante "Le Chateau Colombier".
L'iscrizione era molto semplice: 50 euro per le procedure burocratiche d'iscrizione, 20 euro per le analisi di laboratorio e la scheda tecnica e la bottiglia è partita alla volta del concorso.
Nel responso si legge un giudizio critico ponderato, che però non sembra poter essere riferito alla tipologia di vino inviato a concorso: "Colore rosso granato brillante. Naso timido che unisce frutta con nocciolo, ribes rosso, rovere discreto. Al palato è soave, nervoso e ricco con aromi puliti e giovani che promettono una bella complessità. Evoluzione di spezie pregiate e un tocco di fuliggine. Molto interessante".
Questo episodio ci fa riflettere molto, ma su cosa in particolare? Beh, sulla utilità di avvalersi di concorsi meno blasonati che con troppa facilità distribuiscono medaglie senza onore. I consumatori sono ormai troppo smaliziati per cadere nella trappola e acquistare una bottiglia di vino solo perché reca una medaglia sull'etichetta. Per fortuna, ciò nulla toglie ai concorsi di chiara fama, che si attengono a procedure scrupolose e impiegano professionisti dal certo curriculum per giudicare e valorizzare i prodotti messi a giudizio. Uno scherzo divertente e anche molto istruttivo.
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