Con Essse Caffè il rito quotidiano del caffè diventa esperienza per tutti

Essse Caffè e l'Istituto Cavazza portano l'arte del caffè ai ragazzi ipovedenti: un'esperienza sensoriale per tutti in occasione della Giornata Internazionale.

1 Ottobre 2025 - 08:59
Con Essse Caffè il rito quotidiano del caffè diventa esperienza per tutti

CAFFÈ - Bologna trasforma l'arte del caffè in un'opportunità di inclusione sociale. Il 27 settembre 2025, l'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza ha ospitato una mattinata speciale dedicata alla scoperta multisensoriale dell'espresso italiano, pensata per giovani e adulti con disabilità visiva.

Dalle 10 alle 13, due sessioni di assaggio hanno coinvolto i partecipanti in un percorso guidato dai Coffee Master Vito Campanelli e Thomas Pranzini di Essse Caffè. L'evento, organizzato in concomitanza con la Giornata Internazionale del Caffè, ha dimostrato come tatto, olfatto, udito e gusto possano sostituire la vista nella comprensione profonda di questa bevanda simbolo della cultura italiana.

I partecipanti hanno toccato i chicchi appena tostati, ascoltato il caratteristico suono della macchina da caffè in azione, respirato gli aromi sprigionati dalla preparazione e, infine, gustato lentamente ogni sorso. Un'esperienza che ha ridefinito il caffè come momento di aggregazione e simbolo identitario.

"È stata un'esperienza che ci ha fatto sentire parte di un'unica comunità - ha raccontato uno dei partecipanti, emozionato al termine della degustazione - Il caffè non è stato solo un sapore, ma un modo per entrare in relazione con gli altri".

L'iniziativa ha dimostrato come la professione di assaggiatore sia perfettamente accessibile a persone con disabilità visiva. La mancanza della vista può infatti diventare un vantaggio, potenziando le capacità olfattive e gustative necessarie per questa attività professionale.

"Essere assaggiatori significa avere la capacità di ascoltare i propri sensi - ha spiegato Vito Campanelli, Coffee Master & Brand Ambassador Essse Caffè - e in questo i nostri partecipanti alla degustazione hanno dimostrato una forza straordinaria".

L'appuntamento si è svolto durante il mese tradizionalmente dedicato alla sensibilizzazione sulla vista e ha confermato l'attenzione di Essse Caffè verso le fragilità della comunità. L'Istituto Cavazza, da sempre impegnato nell'autonomia e nell'integrazione lavorativa delle persone ipovedenti, è stato il contesto ideale per questa esperienza che ha unito cultura, tradizione e socialità.

"Per i nostri ragazzi il caffè è diventato un ponte verso il mondo esterno – ha dichiarato Pier Michele Borra vicepresidente dell'Istituto Cavazza –. Iniziative come questa ci ricordano che l'inclusione non è solo una parola, ma un'esperienza concreta fatta di gesti, profumi e relazioni. Grazie a Essse Caffè, abbiamo mostrato come la disabilità visiva possa trasformarsi in un punto di forza e non in un limite".

"Vogliamo che il caffè diventi un linguaggio che unisce - ha aggiunto Thomas Pranzini, Coffee Master & Controllo Qualità Essse Caffè - perché davanti a una tazzina le barriere si abbattono e si crea vicinanza".

All'evento hanno partecipato anche i rappresentanti aziendali e istituzionali. Tra questi, il dott. Federico Bartolomei, coordinatore delle attività di ipovisione dell'Istituto Cavazza, e Chiara Segafredo, membro fondatore di Essse Caffè e discendente della storica famiglia Segafredo.

"Vedere il caffè diventare occasione di incontro e inclusione è il modo più autentico per onorare la tradizione che portiamo avanti da oltre cent'anni", ha sottolineato con orgoglio Chiara Segafredo.

Era presente anche Annamaria Mele, della Direzione Commerciale de La Spaziale.

Essse Caffè, presente nel tessuto cittadino bolognese da oltre quarantacinque anni, continua a rafforzare il proprio rapporto con la comunità locale attraverso il sostegno ai progetti dell'Istituto Cavazza.

La giornata si inserisce inoltre nelle celebrazioni coordinate dal Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, che sta promuovendo la candidatura del rito dell'espresso italiano a Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO.

Il 1° ottobre, l'Antico Caffè San Marco di Trieste ospiterà il convegno "L'espresso italiano oltre il caffè - Un rito culturale come patrimonio immateriale dell'umanità", incentrato sulle strategie di valorizzazione di questa pratica.

Essse Caffè, insieme a La Spaziale, fa parte della comunità emblematica di Bologna e supporta attivamente il percorso verso il riconoscimento UNESCO. La candidatura rappresenta non solo un tributo al rito italiano del caffè, ma anche un'affermazione del suo ruolo di patrimonio collettivo capace di unire persone di ogni provenienza.

"Il rito del caffè appartiene alla nostra quotidianità e alla nostra identità culturale - ha dichiarato Agata Segafredo, Communications Director di Essse Caffè - Con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare che il caffè non è soltanto una bevanda, ma un'esperienza capace di creare relazioni, generare inclusione e raccontare l'Italia, tutta, nel mondo. La candidatura UNESCO rappresenta il riconoscimento di un patrimonio condiviso che supera ogni differenza".

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