Cristian Santomauro porta l'Ammaccata cilentana al Culinary Institute of America
Cristian Santomauro presenta l'Ammaccata al Culinary Institute of America e partecipa alla delegazione italiana all'ONU sulla Dieta Mediterranea
PROTAGONISTI - La cucina del Cilento e la tradizione gastronomica del Mediterraneo arrivano in uno dei templi mondiali della formazione culinaria: il Culinary Institute of America (CIA). Cristian Santomauro, chef e imprenditore cilentano che porta nel mondo i valori della Dieta Mediterranea, è stato chiamato nella sede di Hyde Park per raccontare la sua esperienza a studenti, insegnanti e professionisti arrivati da più di trenta Paesi. Non solo: Santomauro ha anche fatto parte della delegazione italiana degli ambasciatori della dieta mediterranea che è intervenuta alle Nazioni Unite durante la presentazione della proposta per creare la Giornata Mondiale della Dieta Mediterranea.
«Due appuntamenti incredibili per me: entrare nelle cucine del CIA significa portare il Cilento e la cultura mediterranea nel cuore della formazione gastronomica mondiale», racconta Santomauro. «Ho raccontato l’Ammaccata non come una ricetta, ma come una storia di territorio, biodiversità e cultura. È un esempio di come la Dieta Mediterranea possa essere un modello contemporaneo, capace di parlare ai giovani chef di tutto il pianeta.»

Dal "cibo antico" alla formazione internazionale
Durante il suo intervento, Santomauro ha spiegato come si sono trasformate le abitudini alimentari cilentane e il suo progetto di valorizzazione del "cibo antico per un pubblico moderno", mostrando come tradizione, studio e attività d'impresa possano stare insieme e produrre innovazione. Il CIA, riconosciuto come la principale istituzione globale per la formazione in cucina, ha seguito con attenzione la presentazione, trovando nell'esperienza cilentana un caso di studio importante per capire il legame tra identità locale e sostenibilità. Cristian ha parlato del Cilento come luogo simbolo della Dieta Mediterranea, la stessa zona dove Ancel Keys ha realizzato le ricerche che l'hanno resa celebre a livello scientifico. Ha mostrato la sua ammaccata come esempio di prodotto che mette insieme storia, lavorazione artigianale, varietà di grani e racconto culturale, facendo vedere come un alimento della tradizione possa diventare portavoce del territorio e creare valore economico.
La delegazione italiana alle Nazioni Unite
L'invito al Culinary Institute of America è arrivato pochi giorni dopo la presenza di Cristian Santomauro alle Nazioni Unite, dove ha partecipato – con altri rappresentanti – alla delegazione italiana degli ambasciatori della Dieta Mediterranea. In questa occasione, ha preso parte all'evento "Dieta Mediterranea: scienza, sostenibilità ed eredità culturale", durante il quale è stata comunicata la proposta ufficiale per istituire la Giornata Mondiale della Dieta Mediterranea. Con lui c'era anche il Prof. Roberto Vicinanza, geriatra e Associate Professor di Gerontologia alla University of Southern California.
L'annuncio è stato fatto dall'Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d'Italia presso l'ONU, che ha rimarcato come la Dieta Mediterranea sia considerata dalla comunità scientifica uno stile di vita capace di favorire salute, benessere e resilienza, e che rappresenta valori culturali profondi. Massari ha anche precisato che il messaggio della futura Giornata Internazionale non riguarda solo i Paesi del Mediterraneo, ma tutte le culture alimentari tradizionali del pianeta, essenziali per costruire sistemi alimentari sostenibili.

Il 16 novembre diventa data simbolo
La data scelta, 16 novembre, ha un valore particolare: corrisponde alla nascita dell'UNESCO (16 novembre 1945) e al riconoscimento della Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità (16 novembre 2010). La nuova Giornata Internazionale completa un percorso che parte dalla protezione di un patrimonio e arriva al suo inserimento nelle strategie mondiali per il benessere delle persone e dell'ambiente. L'approvazione da parte dell'ONU rappresenterebbe il salto definitivo: da patrimonio culturale tutelato a strumento operativo delle politiche sanitarie e ambientali globali. Si tratta del primo patrimonio immateriale UNESCO che viene pienamente integrato nell'operatività di un'altra agenzia ONU: la FAO lo utilizza come strumento concreto per realizzare l'Agenda 2030 e la FAO 1.5° Global Roadmap, partendo dall'obiettivo "Zero Hunger".
L'evento ONU è stato condotto da Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute. Hanno parlato i rappresentanti permanenti di FAO e UNESCO, studiosi di livello internazionale e i delegati delle sette Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea: Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Portogallo, Spagna e Italia. Ha partecipato anche la Prof.ssa Antonia Trichopoulou, "madre scientifica" della Dieta Mediterranea e oggi Ambasciatrice nel Mondo. Il Sindaco di Pollica, Stefano Pisani, portavoce della comunità cilentana e Coordinatore del Segretariato Permanente, ha spiegato che la Dieta Mediterranea rappresenta una cultura vissuta ogni giorno, fatta di pratiche agricole che rispettano la biodiversità e di rituali tramandati nel tempo.







