Etichetta nutrizionale per gli alcolici: presentata una proposta di autoregolamentazione
L'intera filiera dei vini e delle bevande alcoliche europea tramite suoi rappresentati ha consegnato lo scorso lunedì nelle mani del Commissario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis una proposta di autoregolamentazione sull'introduzione delle informazioni nutrizionali in etichetta per le bevande alcoliche già prevista dal regolamento 1169/2011.
Il fulcro di questa iniziativa, che mette d'accordo tutte le realtà proponenti coinvolte, prevede che le informazioni nutrizionali siano fornite tramite app e altri strumenti off label.
Ciò significa che i valori nutrizionali saranno forniti ai consumatori per vie traverse e non tramite l'etichetta stessa.
Più polemiche interne ha suscitato l'obbligo, voluto tra gli altri dall'Alleanza delle Cooperative italiane, di indicazione di utilizzo di zucchero.
I rappresentati della filiera, però, chiedono all'Unione Europea che gli obblighi che comporterebbe l'autoregolamentazione qualora venisse approvata fossero estesi anche ai produttori di vini importati, al fine di tutelare le aziende europee e non vanificare i loro sforzi.
Dopo solo qualche giorno insorge, però, la BEUC, l'associazione europea dei consumatori che, contrariamente ai proponenti, non si dimostra affatto soddisfatta della possibilità per i produttori di alcolici di non fornire, ancora una volta, chiare informazioni sui valori nutrizionali in etichetta.
Secondo la BEUC, questa nuova proposta è solo l'ennesimo espediente per sfuggire a questo obbligo e "ingannare" ancora i consumatori: "la proposta consente ai produttori di birra, vino e liquori di scegliere tra informazioni on-label e online, e questo è un punto di non ritorno dal punto di vista del consumatore. È inaccettabile che le informazioni nutrizionali e la lista degli ingredienti delle bevande alcoliche rimangano opzionali mentre sono obbligatorie per tutte le bevande analcoliche come succhi di frutta e bibite. Chiediamo nuovamente all’Ue regole vincolanti, e di porre fine ai privilegi di etichettatura del settore alcolico”.
Per ora non resta che aspettare e capire se l'Unione Europea accetterà o meno la proposta della filiera.
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