Federalberghi: per il ponte dell'Immacolata gli italiani scelgono di viaggiare
Tanta voglia di ponte: per l’Immacolata in viaggio 10 mln di italiani tra citta’ d’arte, natura e relax si sceglie l’italia (92,3%) soggiorni piu’ lunghi (3,4 notti) e giro d’affari di 3 mld. Bocca: su timori e incertezze vince la vacanza
“Dopo essere stati costretti a forme di isolamento forzato, sottoposti a stop and go dovuti alla circostanza della pandemia, esasperati dall’incertezza e dai tanti timori, gli italiani sembrano voler dimenticare per un attimo le difficoltà e concentrarsi su quel che si può, ovvero una piccola e benefica vacanza, costruita attorno a cose e località vicine, ritornando nel cuore della natura, prediligendo la montagna, le passeggiate nel verde, i patrimoni culturali delle nostre città d’arte, gli eventi enogastronomici ed anche le terme. Il tutto all’insegna del relax. Se il nostro turismo interno segna un movimento del 92,3 per cento di viaggiatori italiani che partiranno per il ponte dell’Immacolata, questo è un segnale da non trascurare e soprattutto da considerare essenziale per le strategie future. A mio avviso rappresenta un buon auspicio per l’apertura della stagione invernale”.
Così commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, i risultati dell’indagine previsionale realizzata per la Federazione da ACS Marketing Solutions sul movimento turistico degli italiani in riferimento al Ponte dell’8 dicembre.
“E’ chiaro – prosegue Bocca - che guardiamo a questa data come ad una prova generale per l’andamento del comparto nella prospettiva del Natale. C’è da dire che la festività quest’anno cade di mercoledì, offrendo un’occasione ghiotta per i più desiderosi di staccare dalla routine per prolungare il progetto di vacanza. Secondo la nostra indagine, infatti, gli italiani in movimento per il ponte trascorreranno una media di 3,4 notti fuori casa, producendo complessivamente un giro di affari di oltre 3 mld di euro”.
“Dalla rilevazione sembra ci sia stato quasi un ritorno alle antiche abitudini pre-covid in termini di prenotazioni: oltre ad aver programmato il viaggio in luoghi di prossimità, queste persone si sono preoccupate di prenotare il proprio soggiorno fuori con largo anticipo (il 30,3% degli intervistati ha prenotato un mese prima)”.
“Purtroppo l’allarmismo generalizzato e la confusione destata dai timori della quarta ondata pandemica possono avere un effetto negativo sul sentiment del viaggiatore – conclude Bocca – Con la certezza che il rigore sui vaccini sia essenziale per scacciare ogni paura, confidiamo che si creino tutte le condizioni per garantire i migliori numeri anche in occasione delle imminenti festività natalizie”.
I risultati dell'indagine
IL “PONTE” IN ITALIA O ALL’ESTERO? – Saranno circa 10 milioni e 118 mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) in viaggio per il ponte dell’Immacolata. Il 92,3% resterà in Italia mentre il 7,7% andrà all’estero. Sarà un ponte di prossimità: più della metà di chi rimarrà in Italia (50,8%), rimarrà nella stessa regione di residenza e il 30,6% andrà in una regione vicina a quella in cui risiede. LE LOCALITA’ PRESCELTE – Tra coloro che resteranno in Italia, il 35,2% prediligerà località d’arte, il 25,2% la montagna, il 12,6% andrà al mare, il 5,4% preferirà le località termali, il 3,8% i laghi. VACANZE ALL’ESTERO – Per coloro che sceglieranno mete estere, le grandi capitali europee saranno le più ambite, con il 74,3% della domanda complessiva. L’8,6% prediligerà località di mare, l’8,5% località montane, il 2,9% le grandi capitali extra-europee. LA MOTIVAZIONE – La stragrande maggioranza degli intervistati (57,9%) ha scelto di andare in vacanza per il ponte dell’Immacolata per rilassarsi, il 28,9% per divertirsi e il 18,9% per raggiungere la propria famiglia. DOVE ALLOGGIARE – La casa di parenti/amici sarà la struttura prescelta dal 36,0% dei viaggiatori, seguita dal 26,5% che sceglierà l’albergo, e dall’11,8% il bed & breakfast. DURATA DEL SOGGIORNO – In media, ciascun viaggiatore trascorrerà circa 3,4 notti fuori casa. LA SPESA PER LA VACANZA – La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 416 euro, con un giro di affari di circa 3,2 miliardi di euro. I CAPITOLI DI SPESA – Le spese di pernottamento incidono sul budget per il 18,7%; le spese di viaggio per il 22,3%, e quelle relative ai pasti per il 28,3%. Il capitolo più corposo della spesa (30,7%) riguarda le altre voci (lo shopping, i divertimenti, etc.), a conferma della capacità del turismo di “distribuire” ricchezza sul territorio, ben oltre i confini classici del settore. IL TURISMO E LA RETE – Il 40,5% degli intervistati dichiara di contattare direttamente la struttura ricettiva per prenotare il proprio soggiorno tramite il sito internet, il telefono o l’e-mail. I MOTIVI DI NON VACANZA – Nel 40,3% dei casi gli intervistati dichiarano di aver rinunciato alla vacanza per mancanza di soldi; il 23,0% per motivi familiari ed il 18,8% per paura del contagio da Covid-19. Inoltre, va sottolineato che il 12,9% non effettuerà una vacanza in questo periodo a causa dello stato d’incertezza che ancora aleggia sulle misure di contenimento della pandemia.Coldiretti in riferimento all'analisi di Federalberghi: per il ponte dell'Immacolata in 420mila preferiscono l’agriturismo
Sono circa 420mila gli italiani che hanno scelto di trascorrere il ponte dell’Immacolata in agriturismo all’insegna della buona tavola e del relax ma anche della sicurezza, visto che le campagne sono i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle distanze. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’analisi di Federalberghi. A far scegliere l’agriturismo – sottolinea la Coldiretti – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Senza dimenticare le attività più strettamente legate al Natale come i corsi di cucina per la preparazione delle specialità delle feste o le lezioni di addobbo per l’allestimento dell’albero anche se la cucina resta l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni. A disposizione ci sono – sottolinea la Coldiretti – oltre 24.000 aziende agrituristiche presenti in Italia che sono in grado di offrire un potenziale di più di 262mila posti letto e 462 mila coperti per il ristoro e oltre 1500 attività di fattoria didattica per i più piccoli. “L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “in quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy”. Il consiglio è di rivolgersi – conclude la Coldiretti – a siti come www.campagnamica.it che permette di scegliere le strutture dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana con l’indicazione dei servizi offerti.
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