Fuori casa: ad agosto spesi quasi 10 miliardi in cene, aperitivi e colazioni

Il Centro Studi di Fipe ha diffuso un'indagine sulla spesa dei turisti nel fuori casa italiano: 9,9 miliardi di euro tra colazioni, pranzi, aperitivi, cene.

31 Agosto 2023 - 10:09
Fuori casa: ad agosto spesi quasi 10 miliardi in cene, aperitivi e colazioni

Ad agosto in Italia si stima una spesa di circa 9,9 miliardi di euro per mangiare fuori casa. Tra colazioni, pranzi, aperitivi, cene, gelati e dolci, circa la metà dell’intera spesa, ossia 4,7 miliardi, proviene dai turisti, sia stranieri che italiani. Tuttavia, se il turismo internazionale continua a crescere, grazie a un ritorno importante dei visitatori dagli Stati Uniti e nonostante un rallentamento dei flussi dal Far East, siamo ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, con qualche nuvola che si va addensando sul fronte del turismo interno.

A renderlo noto è il Centro Studi di FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, con un’indagine che ha interessato un campione di imprenditori della ristorazione presenti nelle principali destinazioni turistiche all'inizio di agosto. Com'è noto, i dati definitivi e certi sulla stagione estiva 2023 li avremo tra un anno, ma è già possibile conoscere da vicino le impressioni degli imprenditori Horeca.

Nonostante i 28 milioni di italiani che, secondo i dati dell’Osservatorio del Turismo di Confcommercio–Swg, sono stati in vacanza quest’estate, resta l’incertezza sull’andamento dei consumi nei mesi di giugno e luglio e in quello agostano, che al momento della realizzazione dello studio era appena iniziato. A luglio prevaleva tra gli esercenti la quota di coloro che vedevano la stagione con pessimismo: il saldo tra i giudizi positivi sull’andamento dell’attività e quelli negativi è pari a -33,1%. Ad agosto la situazione però migliora ma, anche in questo caso, il saldo dei giudizi resta negativo e si attesta a -17,8%.

A preoccupare maggiormente gli esercenti non è tanto il turismo straniero, per il quale le valutazioni sono saldamente positive, quanto quello degli italiani, che rappresentano la fetta più consistente della clientela turistica. Nel tracciare un primo bilancio   una stagione di cui, come già detto, si avranno i dati tra molti mesi, il 42,7% degli esercenti vede una sostanziale stabilità rispetto al 2022, mentre il 41,9% indica una flessione. Solo per il 15,3% si può parlare di crescita.

Con questi presupposti e in un contesto particolarmente complicato sia sotto il profilo geopolitico che congiunturale (rallentamento dell’economia, inflazione e aumento dei tassi), centrare gli obiettivi del 2022 sarebbe già un ottimo risultato.

“I dati ci dicono che il turismo internazionale potrebbe raggiungere i livelli pre-Covid, con un ritorno importante dei viaggiatori in arrivo dagli Stati Uniti. Il turismo domestico, al contrario, mostra segni di rallentamento”, ha dichiarato Luciano Sbraga, Vicedirettore Generale di FIPE-Confcommercio. “Si tratta di un trend emerso già nei mesi di maggio e giugno, quando le condizioni meteo hanno pesantemente condizionato la voglia degli italiani di spostarsi verso le località balneari, e che potrebbe avere una coda, speriamo corta, anche nei mesi successivi. Per questi motivi – ha spiegato Sbraga – le aspettative per questa stagione sono quelle di centrare gli obiettivi del 2022 abbandonando l’idea (suggestiva) di eguagliare o addirittura superare i livelli pre-pandemia. I dati sui consumi – conclude il Vicedirettore – dimostrano in modo inequivocabile l’importanza della ristorazione nell’economia turistica del nostro Paese”.

Compila il mio modulo online.