Gli italiani tornano a viaggiare: per il ponte del 2 giugno 13 milioni sono in partenza
Per il ponte del 2 giugno circa 13 milioni di italiani si metteranno in viaggio preferendo mete italiane e località balnerari. Federalberghi stima un giro di affari di oltre 5 miliardi che testimonia come gradualmente i viaggiatori stiano tornando a percepire gli spostamenti e i soggiorni sicuri
Sono circa 13 milioni gli italiani in viaggio per il ponte del 2 giugno, la maggioranza dei quali (87,4%) sceglierà di restare in Italia. Mare, montagna, parchi, città d’arte e bellezze naturali le destinazioni prescelte, il più vicino possibile alla propria regione di appartenenza. Per coloro che invece andranno all’estero (12,6%) in pole position sono le grandi capitali europee ma anche il viaggio in crociera. In testa alla classifica, appare in evidenza un sano bisogno di relax, distrazione e divertimento, ovvero l’esigenza di godersi una vacanza in totale spensieratezza.
Nella scelta della tipologia della vacanza di questo ‘ponte’ le località marine saranno quelle prese letteralmente d’assalto. Il 44,5% sceglierà il mare, il 21,3% preferirà le città d’arte maggiori e minori, l’8,8% andrà in località di montagna. Un 5,4% ne approfitterà per una pausa in una località lacuale ed un 2,8% prediligerà una località termale e del benessere.
L’alloggio vedrà un’affermazione della casa di parenti o amici con il 31,2% della domanda. Seguono la struttura alberghiera con il 23%, la casa di proprietà con il 15,2%, i bed & breakfast con il 14,8% e l’appartamento in affitto con il 3,8%.
La spesa media pro-capite, comprensiva di viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti, si attesterà sui € 447 di cui € 389 per chi rimarrà in Italia e € 856 per chi andrà oltre confine.
La permanenza media si attesterà sulle 3,9 notti e ciò determinerà un giro d’affari turistico di circa 5,67 miliardi di euro. La gran parte della spesa dei viaggiatori sarà destinata ai pasti (28,8%). Il viaggio e l’alloggio assorbono rispettivamente il 19,9% e il 16,7% del budget, mentre allo shopping sarà destinato il 17,3%. La motivazione principale per la vacanza sarà il riposo e il relax (70,5%), seguito dal divertimento (40%). Il 23,9% degli italiani approfitterà di questa occasione per raggiungere la famiglia. Altri motivi che orientano la scelta della vacanza sono l’abitudine (22,5%) e la scoperta di posti nuovi (12,4%). Durante questi giorni, le attività principali consisteranno in passeggiate (53,4%), escursioni e gite (37,3%), visita a monumenti (16,2%) e a musei o mostre (16,1%). Tra gli individui intervistati che non andranno in vacanza, il 34,1% ha rivelato di non partire per motivi economici; il 24,6% per motivi familiari ed un altro 19,4% perché intende organizzare un viaggio in altro periodo.
Sembra di fare un passo indietro nel tempo, o forse in un auspicabile futuro, analizzando la fotografia del movimento turistico degli italiani in occasione della festa della Repubblica, secondo l’indagine previsionale della Federalberghi realizzata con il supporto di ACS Marketing Solutions.
“Dopo il periodo drammatico della pandemia, con l’angoscia del conflitto in Ucraina, la nostra gente ora ha voglia di evadere, di lasciarsi alle spalle la cupezza e il pessimismo che la diffusione del covid19 aveva generato negli animi di tutti” afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, analizzando i risultati della ricerca. “L’abbattimento seppure parziale delle restrizioni dettate dal Governo a causa della pandemia, rappresenta metaforicamente la caduta di un muro: quello dell’incertezza, della paura, dell’incognita. Ora si ha davvero la sensazione di poter riassaporare una vacanza con spensieratezza, o quanto meno una vacanza che abbia lo scopo terapeutico di riparare i danni causati dai lunghi e gravosi periodi di lockdown e sappia tenere lontana anche per poco la spirale delle preoccupazioni”.
“I nostri concittadini dimostrano sempre più di avere tanta voglia d’Italia – prosegue Bocca – Nella maggioranza dei casi, a vincere sarà il turismo di prossimità: non solo si resterà nel proprio Paese, ma anche in località vicine alla propria regione di appartenenza. Leggo questo approccio come una nuova tendenza: ciò che è più facilmente accessibile è anche maggiormente godibile. Un concetto semplice di cui si era in parte perso il valore negli anni pre-pandemici. Il progetto di viaggio inoltre, è stato in questo caso potenziato dal fatto che la festività del 2 giugno cadrà nella giornata di giovedì”.
“L’albergo torna ad essere visto come un porto sicuro, questo anche grazie allo scrupolo ed alla meticolosità con cui nelle nostre imprese abbiamo applicato i protocolli sanitari. A sceglierlo come luogo del proprio soggiorno sarà il 23% degli intervistati, ottenendo il secondo posto rispetto alla casa di parenti o amici (31,2%)."
“Sono sempre meno gli italiani che decideranno di restare a casa per paura del contagio – rivela Bocca - Questo è il segno che siamo sulla via della guarigione in tutti i sensi, e che il panico causato dalla pandemia anche a livello psicologico probabilmente sta rientrando del tutto”.
“Resta il dramma di coloro che non partiranno per problemi economici (34%) – conclude il presidente di Federalberghi – L’impegno deve essere ecumenico. Noi faremo la nostra parte, ma politica e istituzioni dovranno tenere conto del fatto che la vacanza è un bene primario per tutti”.
L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions nel periodo compreso tra il 18 e il 23 maggio intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.000 italiani maggiorenni, rappresentativo di 50 milioni di connazionali maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche ed Ampiezza Centri.
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