Il comparto del gelato vale 2 miliardi di euro. Le stime di Cgia Mestre
In occasione della MIG - Mostra Internazionale del Gelato, Cgia Mestre ha realizzato un'indagine sul comparto del gelato che nel complesso muove 2 miliardi di euro l'anno di cui poco meno della metà ascrivibile al comparto artigianle, e occupa circa 70 mila persone
Il gelato può sicuramente rientrare a pieno titolo tra le specialità simbolo del Made in Italy, ma per il nostro Paese significa anche molto di più: parliamo infatti di un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70mila posti di lavoro. Lo dice l’ultima indagine della Cgia di Mestre, Associazione Artigiani e Piccole Imprese, realizzata appositamente per la Mig 2022 (Mostra internazionale del gelato), che dal 27 al 30 novembre farà incontrare a Longarone Fiere gli attori e gli stakeholder della galassia del gelato artigianale.
I NUMERI
Lo studio della Cgia di Mestre prende le mosse da un’analisi complessiva del comparto del gelato, all’interno del quale l’artigianato occupa oltre i tre quarti delle sedi d’impresa e la metà degli addetti, e rappresenta la componente più tradizionale e apprezzata (anche se non è facilmente individuabile da dati e numeri, in quanto i Codici Ateco sono differenti e non attribuiti in maniera esclusiva aIl comparto del gelato vale 2 miliardi di euro. Le stime di Cgia Mestrel gelato artigianale). L’intero comparto del gelato, individuato dai codici Ateco insieme alle pasticcerie, conta al 30 settembre 2022 18.885 sedi di impresa attive per un totale di 25.528 localizzazioni e 76.778 addetti. Si tratta di un comparto in crescita costante dal 2014 in avanti, con un aumento delle localizzazioni che ha conosciuto una sosta solo nel 2020, anno del Covid. Tuttavia, i numeri sono stati prontamente recuperati nel biennio 2021-2022. Il mondo artigiano (inserito per la gran parte nei Codici Ateco 56.10.3 “Gelaterie e pasticcerie” e 56.10.41 “Gelaterie e pasticcerie ambulanti”) viene stimato nel report Cgia in 15.719 imprese, per un totale di oltre 21mila punti vendita, circa 62 mila addetti interessati e 30mila unità di lavoro sostenute dai ricavi del gelato artigianale. Un mondo che si muove e lavora dietro a coni e coppette ed è in grado di muovere circa 2 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime della Cgia, il fatturato del comparto del gelato si aggira sui 2,1 miliardi, di cui poco meno della metà ascrivibili al solo settore artigianale. Il consumo di gelato da parte dei residenti è di circa 1,7 miliardi di euro – secondo l’Istat ogni famiglia in Italia nel 2021 ha speso quasi 70 euro in gelato – ma va aggiunto anche l’apporto dei turisti. «Il comparto della gelateria è un settore che tutto sommato dimostra una certa tenuta» commenta il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason. «Pur tra mille difficoltà, ordinarie – il peso della burocrazie e il livello della pressione fiscale – e straordinarie – il lockdown, la crisi energetica, l’aumento dei tassi di interesse – continua ad assicurare occupazione e a produrre ricchezza». A livello territoriale, i laboratori di produzione artigianale del gelato sono concentrati soprattutto in Lombardia (2.120 sedi di impresa), Sicilia (1.610), Campania (1.564), Lazio (1.453), Veneto (1.305) ed Emilia Romagna (1.235). La densità delle sedi attive mette in cima alla classifica le province siciliane, le località marittime di Calabria, Toscana e Liguria, ma anche le province venete, in particolare Venezia (37 sedi ogni 100mila abitanti) e Belluno (38 sedi ogni 100mila abitanti). Non per niente la provincia dolomitica è riconosciuta come patria del gelato artigianale, luogo d’origine di grandi maestri gelatieri che da 63 anni propone la Mig – Mostra internazionale del gelato.
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