Indagine Altroconsumo: ecco quali sono le insegne della GDO più convenienti

Altroconsumo presenta l’indagine 2025 su supermercati ipermercati e discount: differenze di prezzo, risparmi possibili e città più convenienti in Italia.

2 Sett 2025 - 15:40
Indagine Altroconsumo: ecco quali sono le insegne della GDO più convenienti

INDAGINI E RICERCHE - Altroconsumo, la principale organizzazione indipendente di consumatori in Italia e parte di Euroconsumers, ha diffuso i risultati della sua 36ª indagine annuale su supermercati, ipermercati e discount.
Secondo l’analisi, una famiglia di quattro persone può arrivare a risparmiare fino a 3.700 euro in un anno scegliendo con attenzione l’insegna e puntando sui prodotti più economici. Un dato rilevante se si considera che la spesa media annua stimata dall’Istat è pari a 9.276 euro. Risparmi consistenti sono possibili anche per coppie (fino a 3.273 euro) e single (fino a 2.249 euro).

L’indagine, svolta dal 3 al 31 marzo 2025, ha riguardato 1.150 punti vendita in 67 città italiane, con un totale di 1,6 milioni di prezzi rilevati su 125 categorie di prodotto. Sono stati considerati quattro panieri diversi: spesa mista, prodotti di marca, articoli più economici e prodotti a marchio dell’insegna, così da restituire una fotografia completa delle strategie di prezzo della grande distribuzione.

Prezzi in crescita e risparmio con i discount

Tra marzo 2024 e marzo 2025 i prezzi sono aumentati in media del 2,2%, con i supermercati che hanno segnato la crescita più alta (+2,4%), seguiti dai discount (+2,1%) e dagli ipermercati (+1,9%). Nonostante l’incremento, le possibilità di risparmio rimangono significative.

La catena più competitiva in assoluto è Eurospin, che permette di ridurre la spesa di quasi il 40% rispetto alla media nazionale. Anche per chi sceglie solo prodotti a marchio dell’insegna il risparmio resta rilevante, con Carrefour al primo posto in questa categoria. Per la spesa mista, che combina prodotti di marca, private label e articoli economici, la maggiore convenienza si registra nei discount: In’s Mercato è l’insegna che consente il risparmio più alto, mentre tra supermercati e ipermercati spicca Famila.

Confronto tra insegne e prodotti

Analizzando i diversi panieri emergono ulteriori differenze. Per la spesa mista, Famila (insieme a Famila Superstore) guida la classifica di supermercati e ipermercati, seguita da Coop e Conad, mentre tra i discount si distingue In’s Mercato. Sul fronte dei prodotti più economici, Eurospin torna a occupare la prima posizione, seguito da Aldi, In’s Mercato e Lidl.

Per quanto riguarda i prodotti di marca, Famila mantiene la leadership, tallonata da Esselunga, Ipercoop e Spazio Conad. Nel segmento dei prodotti a marchio del distributore, invece, Carrefour si conferma l’insegna più conveniente. 

Le città e le regioni più convenienti

L’indagine individua anche le città dove è possibile risparmiare di più. L’Iper Rossetto di Marcon (Venezia) ottiene il miglior punteggio, con la catena Rossetto che domina la classifica grazie a diversi punti vendita in top ten. Seguono l’Iperal di Como e tre supermercati Mega a Pordenone, Udine e Treviso. Al Centro e al Sud si distinguono il Coop.fi di Sesto Fiorentino e un punto vendita Dok di Taranto. In fondo alla classifica compaiono un Despar di Cagliari e un Sigma di Bologna, con i prezzi più elevati.

Tra le città, Venezia è quella che consente il risparmio massimo, con una spesa annuale minima di 6.260 euro. Bene anche Como e Verona, mentre Sassari risulta la meno economica, con una spesa minima che non scende sotto i 7.410 euro.

Sul piano regionale, il Nord Italia si conferma l’area più conveniente. Al Sud, prezzi alti e redditi bassi aggravano il peso della spesa sul bilancio familiare. Il Centro resta in una posizione di mezzo. Sicilia e Val d’Aosta si collocano agli estremi, e non solo geografici. Una famiglia siciliana spende in media nell’arco di un anno il 10% in meno rispetto ad una famiglia valdostana.
La spesa al supermercato può arrivare a incidere fino al 19% del budget familiare. In Puglia assorbe il 19,3%, in Calabria il 19,2%, in Campania il 18,5%, in Basilicata il 18,3%. Sono tra le regioni con i redditi familiari più bassi: meno di 40.000 euro l’anno. In Trentino-Alto Adige e Lombardia pesa solo il 10,7% e l’11,1%, grazie a redditi annui superiori ai 60.000 euro. Resta sotto il 13% in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana. La differenza tra l’incidenza più bassa (10,7%, Trentino-Alto Adige) e quella più alta (19,3%, Puglia) è di 8,6 punti: significa che per i pugliesi la spesa pesa l’80% in più rispetto ai trentini e altoatesini.

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