Italiani e vino, ripartenza nel segno dell'incertezza. I dati Nomisma sui trend "alcolici"
Il 2022 è l'anno dell'incertezza dei mercati. Non è da meno il settore dei vini, spirits e aceti, che se nell'export mostra segnali positivi, nel mercato interno fa fatica.

Il 2022 è l'anno dell'incertezza dei mercati. Lo vediamo quotidianamente, soprattutto nel Food & Beverage, e ciò impatta sulle prospettive nello specifico ci vini, distillati, liquori e aceti per i prossimi mesi. Ne sappiamo di più grazie ai focus di Nomisma realizzati per Federvini dedicati da un lato ai consumatori, fra nuovi trend di comportamento e aspettative, e dall'altro al mercato interno.
Se l'export è cresciuto nei primi quattro mesi del 2022 nei principali mercati di destinazione, con un aumento del +12% per il settore vini, +45% per il settore spirits e +4,1% per il settore degli aceti, non si possono fornire numeri positivi per il mercato interno. È qui che si inizia davvero a risentire della situazione economica globale, dei problemi di accesso alle materie prime, della contrazione del potere d'acquisto, delle incertezze legate al conflitto russo-ucraino.

Nel nostro articolo Il futuro di vini e liquori nel fuori casa. I dati dell’Osservatorio Federvini e TradeLab, abbiamo osservato da vicino i numeri del fuori casa, dove vini e spirits sono protagonisti dei consumi. Una dinamica sicuramente in gran parte condizionata dall'allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, anche se è stato evidenziato come il settore sia ancora ben lontano dai numeri registrati nel 2019.










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