La Perla di Torino compie i suoi primi trent'anni
Dal 1992 La Perla di Torino porta in tutto il mondo la tradizione del suo tartufo di cioccolato nato all’ombra della Mole. Un percorso lungo e ricco di sfide superate con successo, che nel 2021 ha registrato una crescita di fatturato del 25% rispetto al 2019. Per celebrare l'anniversario l'azienda propone una capsule collection con i suoi prodotti simbolo e una latta da collezione.
Festeggiare trent’anni di attività significa guardare indietro a tutta la strada che si è fatta, ripartire dalle origini e celebrare il traguardo raggiunto con un omaggio alla tradizione da cui tutto è cominciato. È così che nasce la capsule collection di Nero e Bianco, due tartufi che esaltano il potere della semplicità: Nero è il tartufo dolce pralinato di cioccolato fondente, Bianco è il tartufo di cioccolato bianco con nocciole del Piemonte.
30 anni: una capsule collection per celebrare l’anniversario
Una storia che parla di eccellenza e di famiglia, quella di La Perla di Torino che ha fatto del tartufo di cioccolato la sua punta di diamante. Un prodotto che è al contempo sempre uguale a se stesso e oggetto di innovazione continua: le prime creazioni, La Perla Nera e La Perla Bianca, oggi iconiche, sono quelle che hanno dato il via a una produzione che negli anni ha giocato su sperimentazioni e rivisitazioni ardite quali Tiramisù, Arachide Salata, Pistacchio e Lampone, che hanno portato premi e riconoscimenti a livello internazionale. La gamma dei tartufi di cioccolato oggi comprende 20 varianti, che nel corso degli anni sono nate attraverso l’analisi del mercato, la ricerca su nuovi trend, le richieste di consumatori oppure le esigenze di clienti e buyer per un mercato estero specifico. Per festeggiare i suoi primi trent’anni l’azienda ha deciso di omaggiare le proprie origini con due nuovi tartufi, Nero e Bianco che rivisitano sia nella forma che nella sostanza le prime creazioni, grazie a una ricettazione aggiornata e un restyling grafico dall’appeal contemporaneo. La Mole, simbolo della città e fonte di ispirazione per Sergio Arzilli, rimane l’assoluta protagonista dei nuovi incarti ma con un visual riletto in chiave moderna a simboleggiare che questo importante anniversario è un punto di partenza per continuare a crescere e innovarsi, senza mai tradire le proprie radici. I tartufi Nero e Bianco sono disponibili in diversi pack tra cui la confezione in metallo celebrativa creata apposta per l’occasione.Timeline della storia di La Perla di Torino
Le origini del brand Il 1992 è l’anno in cui inizia una storia, quella di La Perla di Torino, che nasce dall’abilità di trasformare i limiti in opportunità. Il suo fondatore Sergio Arzilli, cresciuto nel laboratorio di pasticceria di famiglia, quando scopre di essere celiaco comincia a studiare per approfondire l’arte della cioccolateria senza perdere gli insegnamenti ricevuti; intraprende così un percorso che lo porterà con successo a creare un’azienda in grado di raccontare il buon cioccolato italiano nel mondo. “Quando ho cominciato a lavorare nel mondo del cioccolato, ho sentito fin da subito l’esigenza di creare un prodotto a base di cioccolato che potesse distinguersi in una città, Torino, che già all’epoca era conosciuta come la capitale mondiale del cioccolato. Mi piaceva l’idea che chi veniva in visita da altre città d’Italia o del mondo trovasse nella mia creazione qualcosa che fosse in grado di stupire, di emozionare e che esteticamente richiamasse subito l’eleganza di questa città.” racconta Sergio Arzilli. Un progetto imprenditoriale che parte da un piccolo laboratorio in via Catania 9 a Torino, dove Sergio Arzilli insieme a soli 3 dipendenti inizia a lavorare alla creazione del prodotto che aveva in mente, studiandone tutti gli aspetti: il sapore, l’incarto, il nome. Così è nato il tartufo di cioccolato firmato La Perla di Torino, conosciuto oggi in tutto il mondo, e da quel primo passo in Borgo Rossini nel corso degli anni la piccola realtà artigianale degli inizi si è evoluta in un’azienda strutturata e votata all’innovazione, che conta più di 30 dipendenti e un fatturato che sfiora i 4 milioni di euro. Una produzione rigorosamente senza glutine che comprende anche giandujotti, creme spalmabili e tavolette, con linee di prodotti senza lattosio e senza zuccheri aggiunti per rispondere a esigenze di mercato sempre più strutturate.L’anno della svolta: Valentina Arzilli porta il suo know how internazionale in azienda
Il 2006 segna una svolta importante per La Perla di Torino con l’ingresso di Valentina Arzilli, che dopo diverse esperienze di respiro internazionale decide di tornare in Italia e portare il suo know how all’interno dell’azienda di famiglia. “Durante questo viaggio non ho mai preso in considerazione la possibilità che un membro della mia famiglia entrasse a fare parte di questa realtà ma l’arrivo di mia figlia Valentina ha dato all’azienda la spinta di cui aveva bisogno per strutturarsi e continuare a pensare sempre più in grande. E grazie alla sua visione oggi guida l’azienda al mio fianco in modo ineccepibile.” racconta Sergio Arzilli Valentina porta infatti una brezza di rinnovamento: una visione nuova che prende forma da un riuscito mix tra i suoi ricordi d’infanzia legati al padre Sergio e al mondo del cioccolato, e l’expertise nel marketing ottenuta grazie alle sue esperienze oltre confine. Partendo da un discorso di visual e di brand awarness, con Valentina per la prima volta si fa uno studio di posizionamento del marchio e un lavoro sul restyling del logo e sulle nuove strategie di comunicazione, con l’obiettivo di dare al brand un’identità forte e riconoscibile, in grado di farlo spiccare in un mercato già ricco di realtà eccellenti. Un progetto mirato a costruire un prodotto con un posizionamento specifico e a sviluppare un’azienda saldamente strutturata sulle proprie radici, ma con una costante spinta verso l’innovazione in termini di processo e di espansione verso nuovi mercati. “Il mio arrivo in azienda è stato tanto inaspettato quanto naturale.” racconta Valentina Arzilli. “Ho supportato l’azienda e mio padre durante una fiera internazionale e in quel momento ho realizzato che in realtà le competenze che avevo acquisito nel mio percorso formativo erano esattamente quelle che potevo mettere al servizio de La Perla di Torino per farla crescere. Lì ho capito che avevamo la possibilità non solo di raccontare un prodotto ma anche il territorio da cui proviene, la cultura del fare cioccolato e le emozioni a esso connesse regalandogli un visual che lo rende riconoscibile in qualsiasi parte del mondo lo si trovi e che trasmette subito la cura che mettiamo in ogni minimo dettaglio.”L’evoluzione dell’azienda tra innovazione e formazione: La Perla di Torino oggi
L’evoluzione di La Perla di Torino è il frutto di un progetto imprenditoriale che ha trasformato il piccolo laboratorio artigianale in un’azienda altamente competitiva e votata all’innovazione. Dal 2017 La Perla di Torino ha deciso di spostare il proprio laboratorio in un ambiente luminoso e arioso situato sulle sponde del fiume Dora, ottimizzato per lavorare in conformità alle più stringenti normative di qualità, quali il Global Standard for Food Safety BRC, certificazione che garantisce il consumatore sulla sicurezza alimentare grazie a un controllo continuo dei flussi aziendali e alla tracciabilità sul prodotto finito. Il trasferimento ha portato con sé una riorganizzazione degli spazi, grazie all'utilizzo di materiali a basso impatto ambientale e macchinari di ultima generazione, oltre a un approccio attento alla sostenibilità con l’uso di energie 100% rinnovabili che ogni anno permettono di ridurre del 75% le emissioni di CO2. Nel 2022 è stato inoltre rilevato uno spazio adiacente di 1.000 m2, che sarà utilizzato come magazzino di stoccaggio e consentirà un efficientamento degli spazi esistenti, andando di pari passo con una riorganizzazione dei flussi di processo che porterà a una completa digitalizzazione dei processi operativi entro il 2025. Le persone sono il valore primario dell’azienda ed è per questo che si cerca di lavorare ogni giorno per creare un luogo di lavoro accogliente e stimolante, che consenta a ognuno di vivere la propria giornata lavorativa con serenità ed esprimere al meglio le proprie abilità. Ecco perché il progetto di Sergio e Valentina Arzilli non riguarda solo le merci, ma anche le persone con la ristrutturazione e l’ammodernamento degli uffici insieme alla creazione di una nuova area ristoro dedicata. “Siamo costantemente impegnati nel creare un ambiente stimolante e piacevole dove lavorare e cerchiamo di valorizzare le skills di ogni collaboratore attraverso una formazione costante e personalizzata.” racconta Valentina Arzilli. “L’80% del nostro team è composto da donne che ricoprono diversi tipi di mansioni tra reparto commerciale e amministrativo, comunicazione, produzione e confezionamento. Questo mi riempie di orgoglio come imprenditrice, visto anche il mio nuovo impegno nel ruolo di Ambassador GammaDonna che per me significa sostenere la crescita del ruolo delle donne nelle imprese italiane, farle conoscere e poter creare una rete di supporto per il nostro tessuto economico e sociale”Dinamismo, digitalizzazione e mercati esteri: la crescita dell’azienda
Anche nel periodo più intenso della pandemia le risorse e le energie per venire incontro alle nuove esigenze della clientela si sono intensificate adattandosi alle difficoltà del momento ma continuando a innovare e rinnovare, conservando quell’ottimismo che da sempre fa parte di La Perla di Torino e che infatti ha permesso di raggiungere importanti risultati, nonostante le difficoltà connesse con i rincari delle materie prime e la loro stessa carenza. L’azienda ha registrato un incremento del suo fatturato (+25% vs 2019) anche grazie allo sviluppo costante dei mercati esteri che rappresentano più del 50% del fatturato totale dell’azienda. I prodotti best seller del brand variano dai grandi classici come La Perla Nera e La Perla Bianca fino ai gusti più golosi come il Pistacchio e le novità come il tartufo Pistacchio e Lampone (2021), ma ovviamente ogni Paese ha le sue predilezioni. In Italia i gusti più richiesti sono i tartufi Arachide Salata, Pistacchio e Lampone, Pistacchio e Puro Nero, il fondente senza zuccheri aggiunti. Nei Paesi europei, in Francia vince il tartufo fondente, mentre in Germania e Svizzera prevalgono gusti classici ma anche quelli più golosi come il Tiramisù; fuori Europa si prediligono i prodotti con il pistacchio in USA e Canada, i sapori dolci in Medio Oriente e al contrario in Giappone i tartufi dai gusti più intensi come Puro Nero, Macaé e Triple Chocolate. Inoltre, soprattutto nell’Est Europa e in Asia le persone amano l’esclusività quindi apprezzano le confezioni più eleganti e ricercate come le latte tematiche e da ricorrenza.
Compila il mio modulo online.