La Sugar Tax può far crollare l'industria delle bevande analcoliche. Lo studio Nomisma per ASSOBIBE
Uno studio di Nomisma per ASSOBIBE prevede una brusca frenata del mercato delle bevande analcoliche. Situazione che potrebbe peggiorare per via della Sugar Tax
Notizie niente affatto positive per il mondo del beverage analcolico arrivano dal nuovo studio “Il mercato dei soft drinks in Italia: scenari evolutivi 2023-2025 tra incertezze e rischio Sugar Tax” realizzato da Nomisma per ASSOBIBE, l’Associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.
Le stime rivelano che dopo un 2022 nel quale si ipotizzava ima possibile ripresa del mercato, il 2023 dell’industria delle bevande analcoliche si caratterizza per una decisa frenata dei consumi, con una contrazione delle vendite a volume che a fine anno potrebbe toccare -5,4% rispetto al 2022.
“Il comparto ha aderito all’invito del ministro Urso per facilitare un trimestre anti-inflazione, nonostante si trovi a fare i conti con uno scenario complesso: PIL allo 0,9% e il prezzo di vetro, carta e alcune materie prime estremamente elevati (es. lo zucchero ha messo a segno un +60% in un anno) – dichiara Giangiacomo Pierini, Presidente di ASSOBIBE -. Proprio perché riconosciamo gli importanti sforzi compiuti dal Governo, che ha il difficile compito di non perdere produttività e PIL del nostro made in Italy e trovare risorse per coprire le spese dello Stato, confidiamo in un intervento dell’esecutivo affinché si elimini definitivamente una tassa che è contro il made in Italy, anti-economica, inefficace sia sul piano del gettito fiscale sia su quello della salute, come dimostrano i numeri. Le risorse necessarie vanno ricercate altrove, senza indebolire ulteriormente imprese e cittadini”.
La riduzione dei volumi di vendita, acuita anche dall’entrata in vigore della Sugar Tax, e il significativo aumento dei costi avviatosi nell’ultimo biennio avranno un impatto sulle imprese produttrici, ma anche sulla filiera e sul gettito per lo Stato. Lo studio di Nomisma evidenzia che, oltre al calo previsto del mercato, nel biennio 2024-2025 si stima anche una riduzione di 46 milioni di euro degli investimenti da
Al contempo, le entrate fiscali sarebbero inferiori su una serie di voci, a partire da una stima di 275 milioni di minori entrate IVA per lo Stato.
“In un Paese come l’Italia, dove i consumi di bevande analcoliche sono minimi, una tassa ad hoc non serve. Tanto più che nei Paesi dove è in vigore da anni, la Sugar Tax non ha prodotto benefici tangibili per la salute pubblica (con un taglio medio di sole 3 calorie quotidiane per individuo) – dichiara Pierini -. Grazie a un’autoregolamentazione virtuosa del settore, ai protocolli siglati con il Ministero della Salute e agli investimenti delle aziende produttrici nella formulazione di nuove ricette no sugar e con meno contenuto di zucchero, abbiamo tagliato lo zucchero venduto tramite soft drink di quasi il 40% dal 2010 a oggi, pari a 468 milioni di calorie. Questo esecutivo si è dimostrato attento ad ascoltare la voce dell’impresa italiana, con particolare riguardo alle PMI, e a sostenerla in quanto motore del Paese e seme di stabilità e benessere. Per questo confidiamo in una decisione coerente e lungimirante, a salvaguardia del made in Italy, dell’occupazione e della tradizione italiana che le bibite analcoliche rappresentano nel mondo”.
¹La variazione è stata calcolata rispetto agli investimenti previsti negli anni 2024-2025 in un o scenario senza Sugar Tax
²La variazione è stata calcolata rispetto agli acquisti di materie prime (food e non food) previste negli anni 2024-2025 in uno scenario senza Sugar Tax
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