L’Asolo Prosecco Docg Sui lieviti di Montelvini ora è anche "Superiore"
Il Brutto, l’Asolo Prosecco DOCG Sui lieviti di Montelvini, vino che richiama la tradizione contadina trevigiana, si fregia ora della menzione Superiore
Sicuro di sé, originale, autentico e, ora, anche “Superiore”: si fregia di questa menzione la nuova versione de “Il Brutto”, l’Asolo Prosecco Superiore DOCG Sui lieviti – fermentato in bottiglia secondo la tradizione tipica delle colline trevigiane - che Montelvini sta per lanciare sul mercato.
Si tratta di un upgrade in piena regola per questo vino, introdotto lo scorso anno nella collezione Serenitatis Asolo, punta di diamante della cantina veneta, nata per celebrare il lato più esclusivo e raffinato delle bollicine prodotte dall’azienda vinicola di Venegazzù (TV).
Una produzione limitatissima che ammonta a 7200 bottiglie per l’Asolo Prosecco Superiore DOCG Sui Lieviti. Un vino che rappresenta un netto richiamo alla tradizione e alla cultura contadina trevigiana e, in particolare, di Asolo, il borgo che rappresenta il cuore dell’omonima DOCG, ambasciatore di arte e cultura e punto di riferimento fondamentale nella storia di Montelvini.
L’appellativo “Il Brutto” si deve al fatto che si tratta di un vino naturale, non filtrato, che mantiene le caratteristiche originarie, con un uso molto limitato di solfiti e pochissimi zuccheri (2 g / lt). Grazie all’azione protettiva del lievito e delle bollicine delle fermentazioni, inoltre, non richiede l’uso di conservanti. Dopo la prima fermentazione, il vino base viene lasciato riposare per almeno sei mesi in tini di acciaio, per poi essere imbottigliato per la presa di spuma. Solo dopo almeno 90 giorni può essere messo in commercio, senza sboccatura, ovvero la separazione dei lieviti residui. Di qui l’aspetto velato e il gusto asciutto che lo caratterizzano.
“Il Brutto Asolo Prosecco Superiore DOCG Sui lieviti” si può bere scaraffato, come da tradizione, per separare il fondo, oppure versato dalla bottiglia per gustarlo velato, sapido e corposo.
Nato prima del Prosecco che siamo abituati a bere oggi, in un periodo in cui non esistevano ancora le autoclavi, nella sua produzione non esiste omologazione: ogni bottiglia e ogni bicchiere hanno un’anima propria e raccontano questa evoluzione.
Per celebrare degnamente la nuova annata del Brutto, che ha ottenuto la menzione di “Superiore”, Montelvini ha lanciato un progetto digital insieme a Bitossi Home, marchio toscano specializzato in design della tavola. Amore per il bello, per la tradizione e per il territorio sono le caratteristiche comuni alle due aziende, leader nei rispettivi campi, che, proprio alla luce di queste affinità, hanno deciso di lanciare la campagna social “La Bellezza della Tavola con Montelvini e Bitossi”, per valorizzare il bello del “Brutto” e l’eccellenza del “made in Italy”.
Si tratta di un progetto che vivrà sui social dell’azienda e che vedrà celebrare la bellezza a tavola attraverso alcuni scatti in cui i prodotti firmati Bitossi e il il table set si contrapporranno al nome del nuovo prodotto lanciato sul mercato da Montelvini, “Il Brutto”. Il risultato sarà una collezione di foto e storie con l’obiettivo di esaltare i momenti unici e indimenticabili di convivialità che si vivono proprio intorno alla tavola.
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