Mercati UE: trend ribassista per latte, energia stabile e frumento duro ai minimi
In Europa si registra il calo di latte e derivati, l'energia resta stabile, mentre il frumento duro è ai minimi quinquennali per surplus d'offerta.
MERCATO - Tra gli highlight dei principali mercati agroalimentari europei, Areté esamina tre comparti strategici: il mercato lattiero-caseario con focus sui derivati del latte, il settore energetico che influenza i costi produttivi, e il frumento duro, cereale fondamentale per la pasta italiana. Ogni sezione presenta quotazioni, trend di mercato e fattori determinanti per comprendere le dinamiche economiche attuali.
LATTE E DERIVATI
Il settore lattiero-caseario europeo attraversa una fase di contrazione nell'ultimo mese. Sul mercato di riferimento tedesco di Kempten, le quotazioni medie di settembre delle principali lavorazioni hanno registrato flessioni significative rispetto ad agosto: -8% per il burro, -4% per l'SMP, -4% per il WMP e -3% per l'Edamer. Le valutazioni di Areté delineano uno scenario di offerta ancora fragile e limitata, in attesa dei picchi produttivi primaverili 2026. Il principale fattore ribassista è il congiunturale rallentamento della domanda. La domanda di prodotto UE risulta rallentata, oltre che da inflazione, dazi USA, e prezzi di alcune referenze meno competitivi rispetto a quelli in altre aree di esportazione, anche dal rafforzamento dell'€. Da inizio anno l'€/$ ha segnato un +13% toccando i massimi da settembre 2021. Tra i fattori ribassisti si segnala anche la tendenza dei prezzi degli input produttivi, a titolo d'esempio, da inizio anno il gas naturale in UE (TTF) ha segnato un -33%; -13% invece il mais quotato in UE.
ENERGIA
Il comparto energetico europeo mostra dinamiche contrastanti tra agosto e settembre: i valori medi mensili del gas naturale in Europa (TTF) hanno evidenziato una diminuzione dell'1% circa, trasmettendo ribassi analoghi anche al mercato nazionale (PSV). Contestualmente, le quotazioni dell'energia elettrica nazionali (PUN) hanno invece registrato un lieve incremento (+1%), influenzate dalle elevate temperature che hanno determinato l'aumento dei consumi. Le analisi di Areté mostrano che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i prezzi risultano su livelli inferiori: TTF -11%, PUN -7%. A pesare è soprattutto una domanda debole, a luglio il Fondo Monetario ha previsto per il 2025 e 2026 un PIL mondiale in crescita di circa il 3%, con rallentamenti strutturali nella crescita di economie di consumo chiave come Cina, USA e UE. La domanda implicita di gas in Europa ad agosto 2025 è risultata in calo di oltre il 10% rispetto a luglio 2025, toccando un minimo storico per il mese. Da evidenziare come l'offerta di GNL in UE stia beneficiando dell'€ forte sul $ (con il tasso di cambio ai massimi dal 2021) del calo dei costi di trasporto e rigassificazione e del rallentamento della domanda asiatica; tutti fattori che rendono meno costosa l'importazione.
FRUMENTO DURO
Il mercato cerealicolo nazionale del frumento duro ha vissuto una fase discendente pronunciata negli ultimi mesi: mediamente, tra giugno e le prime settimane di settembre, -8,6% sul fino quotato a Bologna e -8,1% su Foggia. Secondo le valutazioni di Areté, a determinare il crollo delle quotazioni è principalmente l'abbondanza di disponibilità per la campagna 2025/26, specialmente nelle zone di importazione: la produzione europea è stimata in crescita del 15% rispetto al 2024/25, ai massimi dal 2018/19, ed anche in Nord Africa il raccolto si sarebbe avvicinato alla media storica dopo tre campagne particolarmente problematiche.
Inoltre, in Canada, responsabile di circa metà delle esportazioni globali, le prospettive produttive sono nettamente migliorate: le ultime stime ufficiali parlano di un raccolto a 6,5 Mio t, +2% rispetto allo scorso anno e +8% rispetto alle previsioni di fine agosto. All'abbondanza dell'offerta si aggiunge una congiuntura valutaria che vede un maggiore potere d'acquisto dell'euro rispetto al dollaro, rendendo più economiche le importazioni europee ed italiane. L'insieme di questi fattori ha fatto sì che i prezzi del frumento duro sui listini nazionali abbiano toccato i minimi da almeno cinque anni.
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