MisterTea: svolta green per il pioniere del Bubble Tea in Italia
Tutti punti vendita MisterTea diventano plastic free: dai bicchieri alle cannucce, tutti i materiali utilizzati saranno riciclabili e a basso impatto ambientale
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Mistertea è stata la prima realtà ad importare in Italia nel 2016 il bubble tea, la nota bevanda a base di tè, latte e perle di tapioca particolarmente amata dalla GenZ e diventata fenomeno “istagrammabile”. Oggi Mistertea, con i suoi tre punti vendita attivi tra Milano e Monza, raggiunge un nuovo obiettivo che si era prefissato da tempo: diventare entro la fine del 2021 totalmente plastic free.
Un traguardo importante e non da poco, considerando che da sempre il bubble tea, così come altre bevande, sono servite nel famoso tumbler di plastica, con cannuccia annessa, tanto riconoscibile quanto inquinante se non correttamente smaltito. Già da queste settimane quindi MisterTea ha deciso di iniziare a servire il suo iconico bubble tea esclusivamente in bicchieri realizzati in PLA, una plastica biodegradabile prodotta con materie prime naturali e riciclabili.
“Una scelta consapevole e necessaria che ci permetterà di poter mantenere la trasparenza dei bicchieri e continuare così a far intravedere la magia di colori racchiusa in ogni drink” spiega Antonella Sinigaglia, CEO Mistertea - “Siamo in un momento storico cruciale, dove è necessario che tutti diano il proprio contributo per salvaguardare il nostro Pianeta, affinché scelte sempre più sostenibili diventino la normalità e non l’eccezione, soprattutto in un settore come quello della ristorazione.”
Lotta alla plastica: i primi numeri del progetto di MisterTea
Bicchieri e tazze in PLA quindi, ma anche cannucce a loro volta totalmente biodegradabili, realizzate in carta e che si decompongono per il 100% in breve tempo e che possono essere smaltite negli appositi cassonetti della carta per essere poi riciclate a loro volta. Quello dell’uso delle cannucce e del loro livello di inquinamento è un tema particolarmente caldo da tempo. Secondo la Plastic Pollution Coalition, infatti, la plastica costituisce il 90% di tutta la spazzatura che galleggia negli oceani e le cannucce sono tra i primi cinque rifiuti che si trovano in mare. In termini di impatto ambientale, in un anno saranno circa 200mila cannucce in meno le cannucce utilizzate da MisterTea, l’equivalente di circa 600 kg di plastica. Dall’avvio del progetto di transizione green del brand si è già evitato il consumo di 5.626 cannucce e bicchieri. Proseguendo con i dati sono quindi 2600 kg di plastica risparmiati tra cannucce e bicchieri con un risparmio pari a 563 kg di CO2, ovvero l’equivalente di 3000 km percorsi con un’auto per coprire una distanza che va da Roma a Mosca. “Non è stato un passaggio semplice, perché non è facile trovare soluzioni adatte a un drink come quello del bubble tea che presenta delle caratteristiche di packaging molto ben precise” - prosegue Antonella Sinigaglia - “È una scelta importante, di cui il brand è più che orgoglioso, vogliamo fare nel nostro piccolo il massimo per sensibilizzare maggiormente colleghi del settore e la nostra clientela verso un approccio più sostenibile e attento all’ambiente. Partendo dalle piccole cose, che sia ad esempio gustarsi un bubble tea ma con maggior consapevolezza.” Sempre nell’ottica di invogliare e stimolare la propria clientela e i numerosi followers della sua community, MisterTea ha deciso anche di lanciare un tumbler riutilizzabile così da incentivare l’uso delle tazze personali quando si decide di visitare uno dei suoi negozi. Realizzato in doppia plastica con chiusura in silicone leak proof, con cannuccia PET inclusa, il tumbler è stato ideato appositamente per portare con sé il bubble tea senza temere di versare il contenuto in giro. E proprio nell’ottica di stimolare un uso sempre più frequente MisterTea ha deciso di applicare un piccolo sconto a vita a chiunque porti il proprio tumbler per riempirlo con i drink del brand. “In Italia non c’è ancora questa cultura diffusa del tumbler come accessorio personale da utilizzare quotidianamente. Speriamo in questo modo di stimolare maggiormente la nostra community, spiegando come dietro ad una buona pratica come questa, si può contribuire attivamente a consumare e disperdere meno plastica nell’ambiente.” - conclude Antonella Sinigaglia.
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