Non si arresta il trend di crescita del turismo enogastronomico
Sempre più turisti si mettono in viaggio pensando non solo alle bellezze paesaggistiche, ma anche alle bontà della tavola e alle tradizioni del Paese che visitano: cantine, birrifici, oleifici e locali storici diventano meta degli itinerari di viaggio. È quanto emerge dal Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2020 redatto da Roberta Garibaldi in collaborazione con World Food Travel Association e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
Quello del turismo enogastronomico si conferma un trend mondiale in continua crescita dal 2016; ad oggi i turisti che hanno svolto almeno un viaggio negli ultimi anni seguendo questo interesse sono il 53% a livello globale. I Millennials guidano questo trend seguiti dalla Generazione Z, già di per sé molto interessata al cibo.
Emerge dal Rapporto che circa il 50% dei turisti vuole arricchire il proprio viaggio anche con un'esperienza enogastronomica memorabile, in abbinamento ad altre attività ludiche o culturali. Da questo punto di vista solo per i francesi prevale la ricerca di un'esperienza enogastronomica "pura" con un interesse particolare per il locale, l'autentico e il gourmet.
Per quanto riguarda l'Italia, emerge dall'analisi che l'esperienza di turismo enogastronomico più apprezzata - e ricercata sul web - è quella del cibo di strada conn un particolare interesse soprattutto per i food truck. Ma ad essere apprezzati ci sono anche ristoranti e bar storici, dimore storiche sede di aziende di produzione agroalimentare, visite ai produttori di vino, e infine i corsi di cucina amatoriale.
Per quanto riguarda il cibo è certamente la pizza il prodotto trainante del Paese, e per questo lo studio suggerisce che potrebbe diventare motore trainante del turismo, con la creazione, ad esempio, di musei tematici. Inoltre, la pizza insieme al Gorgonzola sono i prodotti italiani ad Indicazione geografica più ricercati sul web tra il 2017 e il 2019. Tra novembre 2019 e gennaio 2020 per gli utenti di Stati Uniti, Cina, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito figurano tra i più ricercati online prodotti e piatti tipici, tra cui arancini, l’ossobuco, il Parmigiano Reggiano e il Pecorino romano; tra le produzioni vitivinicole 'Sparkling wine', i vini dell’Alto Adige e il Chianti (dati Semrush).
L'articolata analisi del Rapporto risulta essere molto positiva per il turismo enogastronomico in Italia: a confronto con altri paesi europei l'offerta enogastronomica nostrana risulta essere vincente in sette degli indicatori considerati: produzioni di eccellenza, aziende vitivinicole, aziende olearie, imprese di ristorazione, musei del gusto, birrifici e Città Creative Unesco legate all’enogastronomia, con il Centro-Sud come zona più dinamica con il maggiore incremento dell'offerta. Inoltre, l'Italia risulta essere il Paese ad avere il maggior numero di iscrizioni alla liste Unesco di beni materiali e immateriali legati all'enogastronomia. Il confronto, insomma, con l'Europa regge, quasi fungendo da esempio. Unico punto debole: la promozione. Secondo il Rapporto, infatti, i tour operator riscontrano difficoltà a recuperare informazioni da portali ufficiali e dai siti aziendali per le esperienze enogastronomiche, che ritengono comunque di qualità eccellente.
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