Novità per l'origine in etichetta a partire dal 1° aprile
A partire dal 1° aprile, per l'indicazione di origine in etichetta per i prodotti alimentari le regole cambiano e annullano gli ultimi provvedimenti italiani
A partire dal 1° aprile, per l'indicazione di origine in etichetta per i prodotti alimentari entrerà in vigore l'articolo 26 del regolamento europeo 1169/2011, che di fatto modifica ciò che fino ad ora l'Italia aveva ottenuto per prodotti quali pasta, riso, pomodoro, latte, ecc.
L'obbligo di indicazione, a partire dal prossimo mese, varrà solo se l'origine dell'ingrediente primario di un prodotto alimentare differisce dal Paese di origine o di ultima trasformazione del prodotto stesso.
L'Italia, pur approvando alcuni decreti in maniera illegittima ovvero senza la notifica della Commissione Europea, aveva deciso di dare un segnale forte all'Europa, stabilendo in maniera autonoma la necessità dell'indicazione d'origine in etichetta per latte e latticini, pasta, riso e derivati del pomodoro.
A meno di un mese dal cambio di rotta, il Mipaaf attraverso le parole della ministra Teresa Bellanova nella lettera sottoscritta anche dal Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli e inviata ai Commissari Ue alla salute e dell'agricoltura, sostiene la necessità della corretta informazione al consumatore.
L'Italia chiede che sia esteso l'obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti, a partire da una scelta rapida sui prodotti sui quali si è già sperimentato in questi anni come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro.
"Abbiamo bisogno di scelte coraggiose, se vogliamo ridare slancio all'azione dell'Europa a partire dall'attuazione del Green deal e della nuova Politica agricola comune post 2020. Due sfide cruciali che ne incrociano un'altra: la trasparenza delle informazioni in etichetta. Sono aspettative alle quali è nostro dovere rispondere perché riteniamo che la piena informazione sia un diritto dei cittadini. Insieme a Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Lituania, Romania, Finlandia abbiamo in corso sperimentazioni dell'obbligo di etichettatura per diverse tipologie di prodotti come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro. Nei nostri Paesi oggi i cittadini possono conoscere sempre da dove provengono il latte, il grano, il riso o il pomodoro utilizzati come ingredienti. Riteniamo che nelle more della presentazione e, soprattutto, dell'attuazione della nuova strategia "Farm to fork", sia necessario poter proseguire l'esperienza delle sperimentazioni nazionali.
In passato si è scelto di prendere decisioni in tema di etichettatura solo in conseguenza di gravi scandali alimentari. Abbiamo informazioni complete sulle carni, perché c'è stata la BSE. Non crediamo sia giusto aspettare un nuovo scandalo, ma che si possa agire con coraggio nel senso richiesto dai cittadini in tutta Europa. Per questo riteniamo che il regolamento Ue 775/2018, destinato ad entrare in vigore il 1° aprile, non dia risposte sufficienti".
I Ministri hanno notificato a Bruxelles la proroga fino al 31 dicembre 2021 del decreto su latte e formaggi e sono pronti ad avanzare sulla proroga degli altri decreti nazionali con la stessa scadenza.
"Siamo convinti che si debba avanzare su questo fronte - proseguono nella lettera i Ministri - dando anche risposta all'iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l'obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti. Appoggiamo con convinzione questa posizione e riteniamo che nella strategia "Farm to Fork" questo debba essere un tema centrale. Proprio perché si chiama 'dal campo alla tavola', l'origine obbligatoria declina al meglio questa locuzione, perché in etichetta il consumatore abbia la percezione dell'intero percorso di tracciabilità".
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