Polvere di fiori di castagno per dire addio ai solfiti nel vino

Una start-up portoghese ha creato un prodotto a base di polvere di fiori di castagno come alternativa ai solfiti da utilizzare per la produzione di vino

23 Ottobre 2024 - 10:07
Polvere di fiori di castagno per dire addio ai solfiti nel vino

VINI E DINTORNI - Quando si parla di processi produttivi relativi al mondo del vino tra i temi ricorrenti e controversi c’è sempre stato quello dell’opportunità dell’impiego di sostanze che ne preservassero l’integrità a fronte dei rischi di effetti collaterali anche nella salute umana. 

In particolare l’attenzione negli anni è stata puntata sui solfiti che se da un lato svolgerebbero una funzione antiossidante, antibatterica ed antifermentativa dall’altro, soprattutto se mal dosati nella quantità, sarebbero causa di emicranie, eruzioni cutanee, tachicardia, disturbi gastrici, ipertensione e ipotensione, opinione comprovata anche da una cospicua letteratura medico scientifica chiamata a dare risposte a tutela della salute dei consumatori. 

Un terreno fondamentalmente minato considerato che i riflessi dell’impiego di SO₂ si estenderebbero anche alla potenziale compromissione di alcune caratteristiche gusto-olfattive del nettare di Bacco che si manifesterebbe con lo svilupparsi di aromi non gradevoli, unitamente a possibili problemi di intorbidimento durante la conservazione in bottiglia. 

Queste considerazioni sono state la naturale spinta a sostegno di innumerevoli studi e sperimentazioni condotti in tutto il mondo alla ricerca di valide alternative all’anidride solforosa, una delle quali oggi è stata indicata in un derivato di una speciale polvere di origine naturale.    

Si tratta di un estratto dei tannini di fiori maschi di castagno (castanea sativa) riconosciuti come conservanti del vino con un brevetto depositato dai ricercatori portoghesi dell'Università e del Politecnico di Bragança nel 2017 e che è stato rilevato nel 2019 da un consulente di diversi produttori vitivinicoli che ne avevano testato con successo la validità. 

Tree Flowers Solutions” è il nome della start-up che dopo aver fatto proprio il brevetto ha lanciato sul mercato “Chestwine”, il prodotto che rispetto alla versione originaria di tisana si è trasformato in polvere e per il quale si è verificato che soddisfacesse i requisiti del Codice Enologico dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) oltre che della viticoltura biologica. 

La commercializzazione è ufficialmente avviata, con una buona penetrazione soprattutto nel mercato spagnolo e portoghese e con un testing che a partire da questa vendemmia ha coinvolto anche alcune tenute bordolesi. 

Secondo Tree Flowers Solutions, la ricchezza polifenolica di Chestwine sarebbe efficace almeno quanto la SO₂ nell'inibire l'ossidazione e la crescita microbica. I tannini di castagno infatti reagirebbero con l'ossigeno libero e disciolto e preverrebbero la formazione di aldeidi, senza essere allergenici e senza avere effetti sul gusto o sul colore del vino. Non resta che osservare in che misura e con quali risultati il mercato accoglierà l’attesa novità.  

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