pOsti traccia in blockchain la mozzarellina romana: "bella e fritta bene"
Il consumo consapevole è stato il tema caldo della giornata di ieri a Roma, dedicata ad un progetto di tracciabilità di una ricetta romana semplice e gustosa: la mozzarellina fritta.
Promotori dell’iniziativa pOsti, prima startup innovativa in ambito ristorazione, e la Bottega del Fritto, che al buono della tradizione unisce la ricerca della qualità gourmet. Due realtà attente al consumatore, alla qualità dei prodotti, alla tutela del made in Italy: da questa comune visione l’idea di valorizzare una ricetta della tradizione romana con una tecnologia innovativa come la blockchain, e documentare al consumatore il processo di lavorazione e preparazione, gli ingredienti e la loro provenienza.
Cornice d’eccezione il Mercato Centrale di Roma, il regno degli artigiani del cibo, il luogo dove il loro cuore e le loro mani trasformano i prodotti in profumi e sapori. È qui che dal 13 marzo, chi si fermerà alla Bottega del Fritto a degustare la mozzarellina potrà consultare il processo di tracciabilità che, dal caseificio di Alan Farm, arriva fino alla preparazione del piatto.
“pOsti – commenta Virgilio Maretto, CEO e co-founder della startup – traccia una nuova ricetta in blockchain e rende trasparenti al consumatore finale e a tutti gli attori della filiera le informazioni distintive di questo piatto, garanzia di qualità e sicurezza alimentare. Così come fatto con lo Chef Antonello Colonna per la panzanella e la passata di Torpedino, pOsti vuole supportare produttori e ristoratori, responsabili della difesa dell’autenticità e della qualità dei prodotti, tracciando cibo buono e narrandolo al consumatore, con uno storytelling che informa e coinvolge. Con l’ausilio di un Qr code, posto sul vassoietto del fritto e consultabile tramite scansione da smartphone, si può conoscere la storia della mozzarellina, e in particolare, quali sono le date di mungitura del latte, di filatura della pasta e di preparazione della mozzarella così da avere una immediata percezione dei tempi della filiera end-to-end e della freschezza del prodotto. Ma la tracciabilità della ricetta non si ferma qui. In futuro integreremo nel processo altri 2 aspetti rilevanti: i valori nutrizionali, con un focus sulla salute, volto a illustrare gli effetti – non affatto rovinosi - di un fritto fatto bene; e il processo di smaltimento degli oli di frittura, in una logica premiante in termini di sostenibilità.’’
“La collaborazione con pOsti – afferma Martino Bellincampi, fondatore della friggitoria Pastella – ad un progetto di tracciabilità di una nostra ricetta ci consente di promuovere un consumo alimentare consapevole, a tutela della qualità e italianità dei nostri piatti. Ci piace immaginare che il nostro cliente sia un consumatore attento, consapevole di quello che acquista e di quello che mangia, curioso di scoprire da dove arriva la materia prima di quel piatto: offrirgli informazioni certe, sicure e rassicuranti su quella mozzarellina è un atto etico, responsabile, che ci aiuta a costruire una cultura del cibo che vada oltre la degustazione.”
In occasione del lancio, sulla landing page del progetto i lettori hanno trovato anche il ‘Fried Quiz’: un gaming di poche domande sul racconto appena letto per sensibilizzare ulteriormente al valore della tracciabilità.
Il progetto, realizzato in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, proseguirà dopo il 13 presso la Bottega del Fritto di Mercato Centrale.
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