Princes Industrie Alimentari consolida l'impegno per la sostenibilità ambientale
Princes Industrie Alimentari: impegno per la sostenibilità ambientale rafforzato nel contesto di una difficile stagione del pomodoro
Princes Industrie Alimentari, (PIA), società che gestisce il più grande stabilimento in Europa per la trasformazione del pomodoro, ha consolidato il proprio impegno a favore della sostenibilità ambientale nella filiera del pomodoro, nonostante i rincari di materie prime ed energia dovuti alla situazione geopolitica che influisce sul Made in Italy.
Per limitare gli impatti delle proprie attività sull’ambiente e nel contesto del più ampio impegno del Gruppo Princes, l’azienda ha avviato un nuovo sistema intermodale di distribuzione del prodotto che predilige il trasporto su linea ferroviaria, al posto di quello su camion e strade. In questo modo, attraverso la collaborazione con i propri partner, Princes è stata in grado di risparmiare 924 tonnellate di CO2 equivalente, rispetto alle emissioni di CO2 che avrebbe prodotto mediante il trasporto su camion ossia 1.252 tonnellate.
Grazie al programma di efficientamento energetico COGEN per la fornitura di elettricità, vapore e acqua utili alla lavorazione del pomodoro e al tetto fotovoltaico della sede dell’azienda in Capitanata – il distretto del pomodoro del Mezzogiorno – PIA è riuscita a produrre la quantità di energia utile a soddisfare parte del proprio fabbisogno energetico per le attività. Nello specifico, Princes è riuscita a produrre, mediante l’impianto di cogenerazione, energia elettrica per un totale di circa 1.4 milioni di kWh. L’impianto fotovoltaico ha, invece, consentito la produzione di oltre 30.000 kWh di energia elettrica, rendendo gli uffici direzionali completamente autonomi dal punto di vista energetico.
L’azienda, durante la season, ha inoltre confermato il proprio impegno a favore di modelli di produzione circolari, destinando il 100% di bucce e semi di pomodoro alla produzione di biogas e prodotti per la zootecnia e il 100% di terra, pietre e sabbia da coltivo alle attività di rigenerazione e ripristino dei terreni.
La stagione ha registrato rese agricole in linea con i dati nazionali registrati da Anicav che hanno delineato un lieve calo del 10%[1] rispetto al 2021.
“La campagna 2022, come ci aspettavamo, è stata caratterizzata da complessità molto forti generate dagli impatti del cambiamento climatico e dalla situazione internazionale che ha colpito il Made in Italy. In questa direzione, sono risultati cruciali gli investimenti fatti negli anni a favore di programmi di efficientamento energetico e di iniziative di economia circolare che oggi rappresentano leve fondamentali far fronte al contesto attuale” ha commentato Gianmarco Laviola, Amministratore Delegato di Princes Industrie Alimentari “Modelli di impresa e produzione basati su soluzioni sostenibili a 360°, sono fattori indispensabili per rendere la filiera del pomodoro del Mezzogiorno più competitiva sul piano internazionale e più resiliente.”
Durante la campagna 2022, PIA ha fatto ricorso, inoltre, alla piattaforma Ecofert, ideata insieme all’Università di Foggia, per guidare i produttori nelle pratiche agricole consentendo una diminuzione dell’uso di acqua per l’irrigazione (-25%) e di azoto (-6%) e al sistema Trapview© per la riduzione dell’utilizzo dei pesticidi (-25% dei trattamenti) presso tutti i propri fornitori. Strumenti e sistemi che permettono di soddisfare la richiesta crescente dei consumatori di prodotti sempre più sostenibili e tracciabili, come Napolina, il più grande brand di pomodori italiani nel Regno Unito di cui Princes è proprietaria.
Princes Industrie Alimentari
Princes Industrie Alimentari (PIA) è una società italiana leader in Europa nella lavorazione del pomodoro, costituita nel 2012 e con sede a Foggia. PIA impiega oltre 500 lavoratori durante tutto l’anno; il personale coinvolto nelle attività supera le 1600 unità al culmine della campagna del pomodoro. PIA fa parte del gruppo internazionale Princes, leader europeo nel settore del food&beverage. In Princes lavorano 7.000 persone distribuite in 14 siti produttivi distribuiti principalmente in Europa.
[1] Secondo i dati Anicav pubblicati in ottobre 2022
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