San Benedetto SpA: la direzione chiede l'aumento della cassa integrazione e riduzione dei costi
Il drastico calo delle vendite nel canale tradizionale e nella distribuzione automatica mettono in difficoltà anche un gruppo affermato come San Benedetto.
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
Anche i grandi gruppi iniziano a mostrare segni di difficoltà dopo due mesi di lockdown e con il canale Horeca ancora del tutto immobile.
È il caso di San Benedetto Spa. La direzione generale del gruppo ha chiesto l'aumento al ricorso della cassa integrazione e la riduzione di tutti i costi.
Il drastico calo delle vendite nel canale tradizionale e nella distribuzione automatica non lasciano scampo neanche alle realtà più grandi. Ristorazione classica, commerciale e collettiva, il canale bar, le vending machine delle stazioni o negli uffici hanno quasi del tutto azzerato la domanda.
“Abbiamo sperato in una riapertura degli esercizi commerciali e delle attività legate alla ristorazione in tempi più rapidi - a dichiarato Frederic Barut, Direttore Generale del Gruppo San Benedetto - ma l’assenza di certezza ci fa essere prudenti e rivedere le nostre aspettative per il mese di maggio. Per questo ho chiesto ai manager dell’azienda di ridurre ancora i costi e aumentare il ricorso alla Cassa Integrazione. Gli sforzi fatti finora ci hanno consentito di superare i mesi di marzo e aprile ma stimiamo che il calo delle vendite rimanga costante anche per il mese di maggio. Purtroppo i consumi del canale della grande distribuzione, in cui la nostra azienda ha segnato risultati migliori del mercato, non sopperiscono alle perdite di un settore importante come il fuori casa. Finché non aprono bar, ristoranti e attività sportive,le prospettive rimangono difficili”.
Dal gruppo comunicano che dall'inizio del lockdown l'emergenza sanitaria ha provocato il mancato rinnovo di 66 contratti di lavoro a termine e interinali, nonché la sospensione di gran parte delle attività in appalto.
“Ci aspetta ancora un mese difficile e poi la sfida della ripartenza. Sono sicuro che, come sempre, ogni lavoratore di San Benedetto saprà superare la difficoltà e dare il proprio meglio nella ripresa”- ha concluso il direttore generale del Gruppo San Benedetto.
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