Vacanze 2020: cosa ci sarà da aspettarsi dagli italiani sul fronte turismo
I dati Confindustria Alberghi e Assosistema analizzano cosa cercano gli italiani nella vacanza post Covid: igiene, sicurezza, certificazioni. Aumenti di prezzo accettati, se finalizzati ad un aumento delle procedure di sanificazione.
Con la riapertura della libertà di movimento tra le regioni e alcuni Paesi, Confindustria Alberghi e Assosistema, l’Associazione che in Confindustria rappresenta le imprese che, tra le altre, svolgono il servizio di noleggio e sanificazione della biancheria per le strutture alberghiere, hanno chiesto a Tecnè di analizzare il sentiment dei futuri viaggiatori per comprendere meglio cosa ci sarà da aspettarsi sul fronte turismo per l'estate 2020.
Al primo posto delle indicazioni relative alle misure che i potenziali clienti si aspettano, c’è l’igienizzazione delle lenzuola e della biancheria da bagno (91%). L’attenzione all’igiene e alla sicurezza sanitaria è evidenziata dal fatto che l’81,5% chiederà informazioni rispetto alle procedure messe in campo per garantire i clienti, percentuale che sale all’84,7% tra chi pernotta per lavoro.
“Dall’indagine effettuata, investire nella sicurezza sanitaria e nei processi d’igienizzazione – commenta Marco Marchetti, Presidente di Assosistema Confindustria – risulta un aspetto fondamentale per soddisfare le aspettative dei clienti che, ancor più in questa fase 3 del Covid-19, sentono la necessità di essere rassicurati sulle misure messe in atto per garantire adeguati livelli di protezione e sicurezza da ogni possibile contagio”.
“Un altro dato importante – prosegue Marchetti – è l’importanza attribuita alla garanzia di processi certificati: più del 90% dichiara, infatti, che si sentirebbe più tranquillo se l’igienizzazione avvenisse attraverso un processo 'certificato', effettuato da soggetti autorevoli, altro elemento che testimonia l’attenzione posta all’igienizzazione. Attenzione confermata dal fatto che il 54,7% sceglierà l’hotel dove soggiornare in base alle misure adottate e solo il 20,8% in base al prezzo”. Conclude Marchetti: “Gli intervistati hanno dichiarato che un incremento medio anche dell’8% sui prezzi sarebbe comunque accettato se finalizzato alle misure di sicurezza igienica che la struttura dovrà sostenere”.
“L’analisi ha una duplice valenza poiché evidenzia da un lato l’attenzione degli ospiti nel selezionare e poi scegliere, oggi più che mai, un servizio alberghiero di qualità, con due clienti su tre disposti a spendere qualcosa di più per veder riconosciuta sul fronte dell’igiene la sicurezza delle procedure adottate e dall’altro sottolinea l’importante ruolo dei processi di sanificazione nel mondo alberghiero. Le nostre aziende hanno sempre posto molta attenzione alla pulizia delle camere e degli spazi comuni con particolare riguardo alla cura di tovagliati, lenzuola e asciugamani solo per citarne alcuni e, prima dell’emergenza sanitaria, in moltissimi casi, erano già previste certificazioni ad hoc per dimostrare il corretto processo di sanificazione dei tessuti – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. - ed attivato numerose iniziative per garantire un soggiorno sereno per i propri ospiti. Un impegno convinto testimoniato dai tanti e complessi investimenti che, pur con i gravi problemi di liquidità che colpiscono attualmente le aziende, dimostrano il senso di responsabilità e la voglia di ripartire offrendo un soggiorno sicuro e sereno a chiunque sia in procinto di voler tornare a viaggiare".
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