Wine Trade Monitor 2018: vini francesi al top, avanzano i vini bio
Il Wine Trade Monitor 2018 di Sopexa ha indicato le tendenze previste per il mercato per il 2020. Imprescindibili per 9 professionisti su dieci le etichette francesi, con l'Italia che guadagna terreno, soprattutto in Canada e in Cina. Spagna e Cile restano competitive, ma principalmente a causa dei prezzi contenuti. Avanza il bio, con Prosecco e Cava apprezzatissimi. Negli Usa sfonda lo Chenin Blanc.
Al Wine Trade Monitor 2018 attenzione a sei paesi chiave per il futuro: Belgio, Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong e Giappone. E se l’Italia viene indicata dal 41% degli operatori tra i Paesi d’origine le cui vendite progrediranno maggiormente da oggi al 2020, per un operatore su due, per i prossimi due anni, la Francia mantiene ancora il suo vantaggio, in particolare negli Stati Uniti, Hong-Kong e Belgio. Il primato, in questa eterna lotta a due, viene però riconquistato dall'Italia se si guarda al mercato cinese, dove la produzione italiana è molto apprezzata e ricercata, a discapito di quella francese.
La migliore performance del Bel Paese si riscontra, però, in Canada: il 56% degli operatori attribuisce ai vini italiani un posto nella Top 3. Per il 64% dei partecipanti all’indagine, è ancora l’origine francese che riporta la migliore performance.
E mentre, come già detto, da Spagna e Cile arrivano i vini considerati adatti a un uso quotidiano, d'altro canto avanzano i vini bio, che per oltre il 35% degli operatori sono i più promettenti per le nuove abitudini dei consumatori.
Tra le regioni destinate a guidare i mercati internazionali, al top ancora le quattro regioni leader della produzione rossista di Francia: Bordeaux, Linguadoca, Côtes du Rhône e Borgogna, ma si impongono ovunque anche i vini bianchi di Marlborough (Nuova Zelanda), eccetto in Belgio, nella top 2 dei più promettenti, mentre la Loira ha conquistato gli americani. Ottimi risultati per i vini rosé della Provenza e della Corsica. Quanto al packaging, i Paesi asiatici restano particolarmente legati al vino in bottiglia: il 66% degli operatori asiatici prevede la più alta crescita per i formati mezza bottiglia e altri piccoli formati. Packaging alternativi aumenteranno in Nord America: più del 40% punta sul Bag in Box e sulle lattine.
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