Ecco come è cambiata la prima colazione italiana

Secondo un'indagine dell'Osservatorio Nestlé gli italiani dedicano in settimana in media 15 minuti alla colazione che consumano principalmente in casa. 7 su 10 non la saltano mai e i più giovani sono i meno coinvolti in questo rito

26 Apr 2022 - 09:16
Ecco come è cambiata la prima colazione italiana
La colazione italiana viene considerata dagli esperti fra le più salutari, ma negli ultimi anni ha subito delle variazioni: un cambio di abitudini registrato dalla nuova indagine dell’Osservatorio Nestlé[1], secondo cui 7 intervistati su 10 fanno colazione tutte le mattine senza mai saltarla, i rimanenti 3 dichiarano di non farla mai. E sono soprattutto i giovani di 18/24 anni i meno coinvolti in questa routine. Com’è cambiata, negli ultimi anni, la colazione in Italia? È più leggera 42%, più veloce 32% e più… in casa. La colazione ideale, infatti, si fa nella propria abitazione per il 92%, come se avessimo recuperato il desiderio, nonostante il lungo periodo di chiusura forzata, di vivere con più leggerezza i nostri spazi fisici e mentali. Sembra così essere diventata di controtendenza la colazione fatta al bar, praticata da una minoranza (8%), contro circa l’11% evidenziato da una ricerca del 2019[2]. Chi fa colazione in casa ama farlo in famiglia, il 65%, soprattutto per il target dai 25 ai 54 anni, mentre il 33%, rappresentato dai più giovani e dai più senior, preferisce dedicarsi a questo rito in completa solitudine.  width= Difficile scardinare le abitudini degli italiani. Contro il tè (22%) sovrano è ancora il caffè (68%), che con latte (39%) e biscotti (56%) costituisce ancora la colazione abituale. Caffè e latte, insieme a yogurt (39%), frutta fresca (37%) e miele (30%) sono anche gli alimenti ritenuti maggiormente adatti ad una colazione ottimale in termini di apporto nutrizionale. A questi alimenti si sono ormai aggiunti i cereali (36%), entrati a pieno diritto nelle nostre tavole, direttamente dai film americani che ci hanno mostrato per decenni un’abitudine alimentare ben radicata. Ma iniziare la giornata con il piede giusto vuol dire per noi pensare non solo alla salute ma anche al senso di conforto che ci danno alcuni cibi, ecco perché, anche se in minoranza, continuiamo ad amare il cornetto (o brioche – 29%) e non perdiamo l’abitudine di spalmare il pane di marmellata (31%) ma meno di burro (10%). Una curiosità: il latte piace più agli uomini per il 46% che alle donne 35%, perché queste ultime preferiscono lo yogurt (42%). Ma proprio accanto al mondo del latte, si affacciano nuovi orientamenti e cioè le alternative vegetali come le bevande di soia, di riso o di avena, per l’8%, da leggersi in ogni caso come una tendenza in crescita. Il consumo di creme spalmabili e frutta fresca risulta maggiore fra i giovani di 18/24 anni (31%) rispetto ai più adulti. Due alimenti che parlano della contraddizione tipica di una fascia di età che, se da una parte mostra una consapevolezza maggiore in fatto di alimentazione bilanciata, dall’altra ama ancora gratificarsi con alimenti che ‘prolungano’ piacevolmente la soddisfazione infantile di cibi dolci e di ‘conforto’. I più giovani sono inoltre amanti, oltre che della frutta fresca, del tè (29%) e dei cereali (44%). colazione Finalmente si torna a bere acqua a colazione (55%), e sorprende che siano soprattutto gli uomini (59%) rispetto alle donne, generalmente più consapevoli di una corretta idratazione, secondo un precedente studio Nestlé[3]. Per il 74% degli italiani, il tempo dedicato alla colazione durante la settimana è tendenzialmente di 15 minuti. Durante il weekend i tempi si dilatano e il 50% prolunga questo rito facendolo durare mezz’ora. Ma qui abbiamo un’altra sorpresa, a comprova di cambiamenti di costumi e abitudini: è infatti emerso dal sondaggio che sono i più adulti, quelli fra 55 e 64 anni, ad avere maggiormente fretta e a dedicare meno di 15 minuti alla colazione (83%). Infine, complici gli ultimi due anni, abbiamo incrementato a colazione il consumo di alcuni cibi che rafforzano il sistema immunitario. Come per esempio arance, limoni e kiwi, grazie al contenuto di vitamina C, aumentati del 33%, e abbiamo introdotto il miele, circa il 19% in più rispetto agli ultimi due anni. “La colazione italiana con il suo mix di carboidrati, proteine, vitamine, zuccheri semplici e lipidi, garantisce il giusto apporto calorico per rimettere in moto il metabolismo e riattivare i neuroni”, afferma il Dottor Giuseppe Fatati, presidente dell’Osservatorio Nestlé. “Fare colazione lentamente, dedicandovi almeno un quarto d’ora di tempo, aiuta a prolungare il senso di sazietà, evitando la repentina ricerca di snack aggiuntivi. Il dato negativo della ricerca è che il 30% degli intervistati, soprattutto giovani, non fa mai la prima colazione, mentre quello positivo è che il 92% di chi la consuma abitualmente lo fa in casa ed emerge una rinnovata attenzione per una salutare idratazione”. E sulla riscoperta della prima colazione in famiglia, il Dottor Fatati commenta: “Questo è il periodo giusto per riscoprire l’importanza di condividere questo momento con la propria famiglia: mangiare insieme ai propri cari, seduti e senza fretta, ci aiuta a godere del piacere del buon cibo e della compagnia reciproca, e ci permette di adottare un ritmo di vita meno frenetico, che prima della quarantena per il Coronavirus avevamo dimenticato”. A fronte di alcuni cambiamenti nel modo di consumare il primo pasto e nel tempo che gli dedichiamo, l’abitudine ad iniziare la giornata con una colazione all’italiana rimane in ogni caso ancora un punto fermo nella nostra alimentazione. L’Osservatorio Nestlé monitora, attraverso studi e ricerche a livello nazionale, ogni più piccolo cambiamento di stile alimentare che anticipa eventuali nuove tendenze e abitudini sondando, inoltre, quanto sappiamo di alimentazione equilibrata e quanto siamo consapevoli dei nostri comportamenti alimentari.  width= [1] Osservatorio Nestlé «La Colazione degli italiani», studio commissionato da Nestlé a Toluna su un campione di 2.000 persone dai 18 ai 64 anni, rappresentativo della popolazione italiana [2] «I consumi alimentari degli italiani fuori casa», 2019, indagine svolta da Format Research in collaborazione con Fuoricas@ S.r.l. società operativa di ricerca della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) [3] Osservatorio Nestlé «I Cambiamenti di Stili Alimentari in Italia» novembre 2021 e «Cibi del Futuro» giugno 2021 – Studi commissionati da Nestlé a Toluna su un campione di 1.000 persone dai 18 anni ai 64 anni, rappresentativo della popolazione italiana
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