Assica: nel 2018 crescono produzione ed export dei salumi italiani
Aumentano produzioni e consumi di salumi italiani, carni in scatola e grossi suini.
La crescita dei volumi produttivi nel 2018 è salita con un +0.6% per un totale di oltre 8 miliardi di euro di valore (+1.3%). Di questi, circa 1,5 miliardi di euro sono provenienti dall’export. Il saldo commerciale del settore è in incremento del +1,5% per oltre 1,3 miliardi di euro.
I dati sono stati presentati da Assica (l'Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria), nell'Assemblea annuale a Roma.
Le aziende associate – circa 180 rappresentative dei più importanti marchi della carne italiana – esprimono l’80% del fatturato industriale della produzione delle carni trasformate (salumi, carni in scatola, grassi suini lavorati).
Nel 2018 è risultata in aumento la produzione di salumi, che ha chiuso i dodici mesi attestandosi a oltre 1,184 milioni di tonnellate da 1,177 del 2017 (+0,6%). Il valore della produzione ha mostrato una crescita più sostenuta, portandosi a 8.081,9 milioni di euro (+1,3%).
I dati della produzione e acquisto dei salumi
In merito ai singoli salumi, il 2018 ha registrato una importante crescita nella produzione di prosciutti crudi stagionati. Dopo la flessione del 2017, la categoria ha evidenziato un incremento importante (+3,9%) in quantità per 289.400 tonnellate e (+4,0%) in valore per 2.273 milioni di euro. Il prosciutto crudo stagionato è divenuto così il principale salume prodotto con riferimento ai volumi oltre che ai valori. Anno in flessione, invece, per la produzione di prosciutto cotto, scesa a 288.500 tonnellate (-2,3%) per 1.970 milioni di euro (-1,9%). A determinare questa flessione è stato il deciso calo delle esportazioni, in particolare di quelle verso la Spagna, che si è sommato al decremento dei consumi interni. Grazie alla crescita dei prosciutti crudi stagionati la quota di prosciutti crudi e cotti, prodotti leader del comparto, è leggermente aumentata rispetto all’anno precedente arrivando a 48,8% in quantità e si è confermata stabile in valore a quota 52,5%. In calo nel 2018 mortadella (-0,9% la produzione a 164.800 tonnellate e -0,5% il valore a 661,8 milioni di euro), wurstell (scesi a 60.500 tonnellate -1,2% in produzione e 184,8 milioni di euro -1,6%). Crescono speck e salame, il primo incrementa produzione e valore di 4 punti percentuali (35.900 tonnellate per 357,6 milioni di euro), mentre per il salame grande spinta da parte dell'export, e sale così a 112.100 tonnellate (+0,8%) per un valore di 944,6 milioni di euro (+1,5%). La pancetta si ferma a quota 51.200 ton (-2,1%) per un valore di 229,3 milioni di euro (-1,6%) e la coppa cala dello 0,6% in produzione (43.000 tonnellate) e dello 0,2% in valore (321,1 milioni di euro). Infine, la bresaola ha chiuso il 2018 con un +3,4% per 17.900 tonnellate in produzione e 280,6 milioni di euro in valore con un incremento del +3,7%. Secondo le elaborazioni Assica sui primi dati Istat, nel corso del 2018 il nostro export ha raggiunto quota 181.997 ton (+1,0%) per un valore di 1,5 miliardi di euro (+0,3%). In difficoltà sono apparse le spedizioni verso la UE mentre è risultato più dinamico l’export verso i Paesi terzi, dove un ruolo importante è stato giocato dalle spedizioni verso gli Usa. Nel corso dell’anno hanno evidenziato un calo le importazioni di salumi, scese a 51.295 ton (-8,2%) per un valore di 202,7 milioni di euro (-6,7%).
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