Aumentano i vignaioli under 25
Il ritorno alla terra non è soltanto una buona intenzione ma è realtà, ed è certificato dai numeri di Coldiretti che ha diffuso al Vinitaly un'analisi dove si sono accesi i riflettori sui vignaioli della Generazione Zeta, i ragazzi under 25 che hanno scelto il vino per realizzare il proprio sogno imprenditoriale e crearsi un futuro lavorativo.
Secondo una proiezione Coldiretti su dati Agea, si stima che i produttori di vino sotto i 25 anni siano saliti a quota 1200 nel giro di un solo anno, con un incremento del 38% in controtendenza rispetto al dato generale, che vede un calo del 6%.
Il trend, nel mondo del vino, non cambia se si considera la classe di età fino a 35 anni, che cresce comunque del 19%.
Complessivamente gli under 35 italiani che gestiscono un’azienda vitivinicola, evidenzia Coldiretti, sono quasi 7.300, ovvero il 13% delle 56.000 imprese agricole italiane condotte da ragazzi, che garantiscono all’Italia il vertice in Europa per numero di giovani in agricoltura.
Le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore alla media di oltre il 54%, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Il 70% delle imprese giovani, inoltre, opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione e vendita aziendale del vino all'enoturismo fino alla vinoterapia.
Imprese dinamiche, molto attente alla sostenibilità ambientale, al mondo dei social, al rapporto con i consumatori con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice.
Un'opportunità resa possibile dalla legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti, che ha rivoluzionato il lavoro nelle campagne allargando i confini dell’imprenditorialità agricola e aprendo a nuove opportunità occupazionali.
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