Con "Da Chicco a Chicco" Nespresso ha donato in 4 anni oltre 900mila piatti di riso
"Da Chicco a Chicco" è il progetto di economia circolare di Nespresso che consente tramite il riciclo delle capsule di donare pasti a chi ne ha più bisogno
Riportiamo, riprendendo un articolo realizzato da Nespresso in collaborazione con Ansa.com, un bilancio dell’importante progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco”.
“Con il progetto 'Da Chicco a Chicco', Nespresso è al quarto anno di collaborazione con Banco Alimentare del Lazio e in questi quattro anni, dal 2020 quando siamo partiti, siamo riusciti a donare oltre 900mila piatti di riso a famiglie, strutture caritative, mense e unità di strada. Sono risultati che ci rendono molto orgogliosi e orgogliose". Dichiara Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana.
Con "Da Chicco a Chicco", continua a spiegare Totaro si trasforma un chicco di caffè in un chicco di riso, grazie al riciclo delle componenti delle capsule. Da una parte l’alluminio viene trasformato in nuovi oggetti e dall’altra parte il caffè che viene utilizzato per creare del compost, usato poi come fertilizzante per una risaia che si trova in provincia di Novara. Il riso che qui nasce, anche grazie a questo fertilizzante naturale, viene poi riacquistato da Nespresso e donato ai Banchi alimentari del Lazio, della Lombardia, del Piemonte e della Puglia.
Nato grazie alla collaborazione con Cial, Utilitalia e Cic (Consorzio italiano Compostatori), "Da Chicco a Chicco" si basa sulla buona pratica della riconsegna delle capsule in alluminio all’interno delle Boutique Nespresso o nelle isole ecologiche, per un totale di oltre 170 punti di raccolta in più di 80 città italiane.
"È sostenibile e nasce anche da un’esigenza normativa - spiega Totaro - perché infatti le capsule non sono considerate un imballaggio, ma un rifiuto urbano che finirebbe nella raccolta indifferenziata con difficoltà di smaltimento. Inoltre, la dimensione molto piccola delle capsule ne rende difficile il loro recupero all’interno dell’impianti. Per cui abbiamo deciso dal 2011 di partire con questo progetto, proprio per riuscire a fare in modo che le capsule rappresentino una risorsa anche dopo il loro fine di vita".
Per Monica Tola, direttrice Banco Alimentare del Lazio, questo progetto "ha il valore di una catena che di passaggio in passaggio, si arricchisce di responsabilità, cura e culmina nel dono per Banco Alimentare del Lazio. Significa poter arricchire notevolmente il paniere dei prodotti che in questo periodo dell’anno doniamo alle persone in difficoltà: Banco Alimentare del Lazio è il beneficiario di una donazione di 224 quintali di riso che i nostri volontari in queste settimane riusciranno a confezionare, per distribuirlo alle organizzazioni caritative che sostengono persone in difficoltà".
L'obiettivo di quest’anno, continua Totaro, è di "raggiungere la donazione di 1 milione di piatti di riso che si vanno a sommare agli altri 5 milioni di piatti di riso che siamo riusciti a dare a partire dal 2011, per un totale di 6 milioni alla fine del 2023. È proprio grazie all’impegno dei nostri e delle nostre clienti che tra gennaio e luglio 2023 nel Lazio siamo riusciti a recuperate quasi 140 tonnellate di capsule esauste che ci hanno permesso di riciclare oltre 8 tonnellate di alluminio e di trasformare in compost per la coltivazione del riso oltre 80 tonnellate di caffè".
"Il riso - spiega Monica Tola - arriverà alle persone in difficoltà sotto forma di piatti nelle mense, sotto forma di pacchi alimentari per le famiglie che non arrivano alla fine del mese e sotto forma di vaschette di prodotto pronto, che nelle unità di strada allevieranno la vita delle persone senza dimora". Della distribuzione di pasti pronti si occupa ad esempio il centro multiservizi la Colomba fondato dall'associazione Le Opere del Padre di Claudia Koll, che beneficia delle donazioni dal Banco Alimentare del Lazio del riso parte del progetto "Da Chicco a Chicco" di Nespresso. "Il lunedì facciamo la distribuzione dei pacchi alimentari grazie al Banco Alimentare e il riso è un prodotto importante, non solo come primo piatto che offriamo a pranzo, per le circa 80-100 persone che si fermano a mangiare. È un piatto che rimane caldo e gustoso d’inverno - sottolinea Koll - ma anche preferito alla pasta dai numerosi stranieri che vengono da noi. Quindi è molto gradito come prodotto, è funzionale, e rimane caldo, anche quando devi distribuire 80 piatti".
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