Da BuondiOli il primo olio bio tracciato con tecnologia Blockchain verificato da DNV GL
L’ azienda agricola BuondiOli è la prima azienda agricola a tracciare il suo olio extravergine Biologico con la soluzione My StoryTM basata su tecnologia blockchain.
L’ azienda agricola BuondiOli è la prima azienda agricola a tracciare il suo olio extravergine Biologico con la soluzione My StoryTM basata su tecnologia blockchain. La tradizione di famiglia e la qualità dell’olio Bio Made in Puglia incontrano l’innovazione di xFarm e DNV GL in un progetto ambizioso e pionieristico: raccontare al consumatore la storia di un prodotto spesso poco valorizzato come l’oro verde pugliese. Le informazioni sono verificate da DNV GL, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale.
Il progetto è iniziato a maggio 2018 con l’incontro tra BuondiOli ed i ragazzi di xFarm, la startup che digitalizza le aziende agricole. Una volta comprese le potenzialità dei dati per un utilizzo operativo interno, BuondiOli ha intuito come potessero anche essere mostrati in piena trasparenza ai consumatori per raccontare la produzione del suo olio nel Parco Nazionale del Gargano. Da lì è nata l’idea di tracciare il primo Olio EvO Bio al mondo con tecnologia blockchain verificato da DNV GL.
Come si è sviluppato il progetto BuondiOli?
Il primo passo è stato compiuto da xFarm, che ha installato una stazione meteo xSense in un oliveto coltivato 100% Ogliarola Garganica Bio. I sensori xSense registrano h24 parametri agrometeorologici indispensabili alla gestione intelligente del campo. In particolare le irrigazioni, le concimazioni, la potatura, la resa in frantoio, i trattamenti biologici effettuati ecc… il tutto documentato da fotografie scattate dai sensori durante le operazioni. Successivamente alla raccolta dei dati, le informazioni relative alla trasformazione e all’imbottigliamento vengono inviate a xFarm. Il sistema le assorbe insieme ai dati meteo di xSense e alle attività in campo registrate dall’applicazione gestionale. I dati elaborati vengono restituiti in forma di racconto al consumatore finale tramite My Story™, la soluzione di digital assurance basata su blockchain di DNV GL.
Il progetto ha coinvolto una serie limitata di 1000 bottiglie riportanti un QR code che tramite My Story™ permette al consumatore di ripercorrere l’intera filiera di produzione fino al campo.
La presentazione ufficiale in anteprima mondiale è avvenuta durante il GFSI, Conferenza sulla sicurezza alimentare tenuta a Seattle dal 25 al 28 febbraio 2020.
Buondioli ha voluto valorizzare il suo prodotto di punta mettendo in risalto le molteplici caratteristiche di una cultivar autoctona e poco conosciuta: il basso grado di acidità, l’elevata concentrazione di polifenoli e il sapore autentico di un prodotto che rispecchia l’alta qualità delle piccole-medie imprese italiane a conduzione famigliare.
L’attuale mercato dell’olio è fatto di grandi contrapposizioni: da un lato vaghe indicazioni sull’origine delle olive e molte contraffazioni, dall’altro grandi oli tradizionali e rispettosi dell’ambiente, che per emergere devono raccontarsi apertamente e dimostrare trasparenza nella ricerca dell’alta qualità.
“L’attenzione che oggi il consumatore rivolge verso ciò che sta acquistando è in continua crescita e mostrare la genuinità del nostro prodotto è un valore aggiunto per una piccola azienda come la nostra”, ha commentato entusiasta Michele Buondioli, titolare di BuondiOli.
Come funziona la blockchain?
Nella blockchain il sistema di registrazione delle informazioni funziona come una catena di blocchi: ogni volta che viene aggiunta una nuova informazione, ad esempio una lavorazione o un parametro meteo, viene aggiunto un blocco a questa catena virtuale di dati. Questi dati sono protetti da un elevatissimo livello di crittografia che ne limita l’hackerabilità e che, unito alla capacità automatica del sistema di riconoscere manomissioni, ne rende impossibile l’alterazione; Inoltre, queste catene sono decentralizzate e quindi distribuite in più copie su più sistemi, che garantiscono una coerenza generale. Se il produttore o un criminale volessero modificare anche solo un’informazione, dovrebbero riuscire a de-crittografare tutti i blocchi, di tutte le catene, su almeno il 50% dei sistemi decentralizzati: praticamente impossibile.