Dop Economy: focus su Campania e Puglia
Il Rapporto Ismea-Qualivita ci offre i dati delle regioni a maggior valore nella Dop Economy: la Campania e la Puglia, rispettivamente 1° e 2° posto al Sud.
Il Rapporto Ismea-Qualivita 2023 ci parla di un comparto dal valore record di 20,2 miliardi di euro, grazie al contributo delle filiere agroalimentari e vitivinicole Dop IGP del Paese.
Dopo aver pubblicato i dati del rapporto in riferimento alla situazione nazionale (leggi il nostro articolo: La Dop economy italiana vale oltre 20 miliardi! Il XXI Rapporto Ismea-Qualivita), e avere analizzato l'impatto della Dop economy sui territori e le filiere (puoi approfondire qui: Dop economy: l'impatto economico di Dop e IGP su territori e filiere), pubblichiamo oggi un focus dedicato a tra fra le regioni a maggiore "vocazione dop".
In questo articolo parleremo della Campania, ottava regione in Italia e prima nel Sud per impatto economico del settore IG, dove il comparto cresce del +9,4% grazie a 9mila operatori; e approfondiremo i dati della Puglia, nona regione in Italia per impatto economico del settore IG, con 60 filiere Dop IGP e 17 mila operatori.
Campania, la Dop economy vale 896 milioni di euro.
La Campania si conferma ottava regione in Italia (prima del Sud) per impatto economico del settore IG con un valore pari a 896 milioni di euro nel 2022 generato dalle 58 filiere del cibo e del vino Dop IGP che ricadono sul territorio.
La Dop economy della Campania cresce del +9,4% sul 2021 e ha un peso del 14% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 9.082 operatori coordinati da 22 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Le prime province per impatto economico sono Caserta (321 milioni di euro) e Napoli (296 milioni di euro), seguite da Salerno (188 milioni di euro), Benevento (58 milioni di euro) e Avellino (34 milioni di euro). Le filiere che apportano il contributo maggiore in termini economici sono i formaggi (54%) e le paste alimentari (30%), il vino (12%) e gli ortofrutticoli (4%).
Comparto cibo.
Il comparto cibo ha un valore alla produzione di 793 milioni di euro nel 2022 (+9,8% rispetto al 2021) generato da 29 filiere certificate. La regione è 3° in Italia per valore economico e il comparto coinvolge 4.552 operatori. Le denominazioni che apportano la maggior parte del valore economico in regione sono la Mozzarella di Bufala Campana Dop e la Pasta di Gragnano IGP; seguono la Melannurca Campana IGP, il Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop, il Limone Costa d’Amalfi IGP, il Provolone del Monaco Dop, il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP.
Comparto vino.
Il comparto vino ha un valore alla produzione di 103 milioni di euro nel 2022 (+6,2% rispetto al 2021) generato da 29 filiere certificate. La regione è 13° in Italia per valore economico e il comparto coinvolge 4.530 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Benevento IGP, la Falanghina del Sannio Dop, il Greco di Tufo Dop, il Sannio Dop, il Campania IGP, l’Irpinia Dop e il Fiano di Avellino Dop.
Puglia, la Dop economy vale 678 milioni di euro.
La Puglia è la nona regione in Italia (seconda del Sud) per impatto economico del settore IG con un valore pari a 678 milioni di euro nel 2022 generato dalle 60 filiere del cibo e del vino Dop IGP che ricadono sul territorio.
Dopo il boom del 2021 la Dop economy della Puglia cala del -15,6% e ha un peso del 10% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 17.008 operatori coordinati da 21 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. La prima provincia per impatto economico è Taranto (238 milioni di euro), seconda Lecce (117 milioni di euro), terza Foggia (113 milioni di euro), seguite da Brindisi (86 milioni di euro), Barletta-Andria-Trani (67 milioni di euro) e Bari (56 milioni di euro). La filiera che apporta il contributo maggiore in termini economici è il vino, seguita dagli oli di oliva, i formaggi e gli ortofrutticoli.
Comparto vino.
Il comparto vino ha un valore alla produzione di 631 milioni di euro nel 2022 (-17,7% rispetto al 2021) generato da 38 filiere certificate. La regione è 6° in Italia per valore economico e il comparto coinvolge 12.500 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Puglia IGP, il Primitivo di Manduria Dop e il Salento IGP, a cui seguono il Salice Salentino Dop, il Castel del Monte Dop e il Tarantino IGP.
Comparto cibo.
Il comparto cibo ha un valore alla produzione di 47 milioni di euro nel 2022 (+28,3% rispetto al 2021) generato da 22 filiere certificate. La regione è 13° in Italia per valore economico e il comparto coinvolge 4.508 operatori. La denominazione che apporta la maggior parte del valore economico in regione è il Terra di Bari Dop, seguito dal Caciocavallo Silano Dop, la Burrata di Andria IGP, la Mozzarella di Bufala Campana Dop, il Pane di Altamura Dop e il Dauno Dop.
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