È nato il Consorzio del Vermouth di Torino. La presentazione a Vinitaly 2019
Il Vermouth di Torino, vino liquoroso nato a fine '700 e noto in tutto il mondo, ha un suo Consorzio di Tutela, lanciato in occasione del Vinitaly 2019.
Il Consorzio, presieduto da Roberto Bava, con vicepresidenti Pierstefano Berta e Marco Pellegrini, riunisce l'intera filiera del Vermouth, dai coltivatori di erbe officinali agli imbottigliatori fino alle aziende proprietarie dei marchi commerciali.
Lo scopo è quello di promuovere e valorizzare la denominazione e fornire assistenza tecnica e professionale ai produttori e consumatori.
Tra i compiti principali l'attività di vigilanza, ma anche la collaborazione con istituti e scuole "per promuovere iniziative legate alla valorizzazione, all'educazione alimentare e al consumo corretto e responsabile del vermouth".
Il percorso che ha condotto alla nascita dell'Istituto due anni fa e alla costituzione del Consorzio oggi è durato circa vent'anni e ha trovato il suo compimento nel 2017, con il decreto che ha riconosciuto l'indicazione geografica.
Stando al disciplinare, il “Vermut (o Vermouth) di Torino” è il vino aromatizzato ottenuto in Piemonte a partire da uno o più prodotti vitivinicoli italiani, con aggiunta di alcol, aromatizzato prioritariamente da Artemisia unitamente ad altre erbe, spezie ed eventuali sostanze aromatizzanti ammesse dalla normativa.
L'indicazione geografica è riservata al vermut di colore bianco (da bianco a giallo paglierino fino a giallo ambrato) e rosso (con l'eventuale impiego di caramello), dall'odore intenso e complesso, aromatico, balsamico, armonico talvolta floreale o speziato; il sapore è morbido, equilibrato tra le componenti amara, indotta dalla caratteristica aromatica dell'Artemisia, e dolce. Inoltre il grado alcolico deve esser compreso tra 16 e 22% del volume.
Il Consorzio da oggi inizia un lavoro di verifica del rispetto dei disciplinari e di monitoraggio sul mercato.
"Vogliamo evitare che il Vermouth diventi altro, quindi ragioniamo in senso lato": il pensiero del presidente del Consorzio Roberto conclude Bava
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